L' Adunata per ricordare i ragazzi dell’87 che sono andati avanti
Domenica di cerimonie a Cividate, alle 10 duecento persone si sono riunite al monumento degli alpini per ricordare i militari che nel 1987 persero la vita durante il servizio di leva tra loro il compaesano Camillo Frigeni.
Domenica di cerimonie a Cividate, alle 10 duecento persone si sono riunite al monumento degli alpini per ricordare i militari che nel 1987 persero la vita durante il servizio di leva tra loro il compaesano Camillo Frigeni.
9 giugno 1987
Domenica di cerimonie a Cividate, alle 10 duecento persone si sono riunite al monumento degli alpini per ricordare i militari che nel 1987 persero la vita durante il servizio di leva tra loro il compaesano Camillo Frigeni. Era il 9 giugno 1987 quando un camion militare si ribaltò e tre giovani militari di leva del 4° Corpo d’ armata di Bolzano morirono, schiacciati dal mezzo. L’incidente stradale avvenne lungo l’autostrada del Brennero: le reclute alpine erano a bordo di un camion parte di un contingente di alcune migliaia di militari, inviati in varie regioni italiane per fare vigilanza ai seggi per le elezioni. Poco prima delle dieci, lungo la carreggiata sud dell’alto Brennero, nei pressi di Ora, il camion, un ACL-75, mezzo militare con cassone posteriore, viaggiava a velocità ridotta, circa 50 chilometri orari, insieme a una lunga colonna di altri automezzi dell’Esercito. Il camion era diretto in Calabria, dove i militari avrebbero dovuto prestare servizio e poi compiere esercitazioni estive. Sul camion c’erano sette militari, l’ autista e il capo macchina nella cabina, gli altri cinque nel cassone posteriore assieme a del materiale.
L'incidente
Improvvisamente, per cause non accertate, forse per un guasto, per una distrazione o un colpo di sonno dell’autista, il camion uscì di strada sfondando il guardrail e rovesciandosi. Ai bordi dell’autostrada in quel tratto c’era una pendenza di una decina di metri, quasi una piccola scarpata. Il camion si ribaltò e i giovani, che si trovavano nel cassone, rimasero schiacciati. La colonna si fermò e subito scattarono i soccorsi, ma per tre giovani alpini non ci fu nulla da fare. Camillo Frigeni, Bruno Manenti e Davide Ducoli facevano parte del gruppo artiglieria da montagna Bergamo della brigata alpina Orobica, di stanza a Silandro, in Alto Adige, da dove erano partiti quella mattina. Altri due giovani vennero ricoverati in condizioni molto gravi all’ ospedale di Bolzano, tra cui Alfio Moioli. Un terzo giovane fu invece ricoverato a Trento con ferite più lievi, come anche l’autista dell’autocarro.
La cerimonia itinerante
A distanza di 36 anni commilitoni dello Scaglione 6/86, amici, familiari, alpini dei gruppi Ana di Almè, Cividate al Piano, Breno e Lovere hanno voluto commemorare le quattro vittime, con una cerimonia che si è svolta nei tre paesi bergamaschi e in quello bresciano. Una staffetta partita alle 9 nel cimitero di Almè, per ricordare Alfio Moioli; alle 10 a Cividate per Camillo Frigeni, alle 11,30 al cimitero di Breno per Davide Ducoli e alle 16 al cimitero di Lovere per Bruno Manenti. La tappa cividatese è stata molto sentita. Il cerimoniere è stato Lorenzo Bonacquisti, ex consigliere comunale. Presente l'avvocato Francesca Plebani di Cividate che ha supportato la famiglia della vittima in tutti questi anni. Presenti diversi gruppi alpini della Bassa, per un totale di duecento partecipanti. Assente l’Amministrazione comunale. “ E’ bello ritrovarsi nel segno del ricordo – ha detto Dario Frigeni fratello dello scomparso Camillo – Da 36 anni sono in contato con le famiglie dei commilitoni. Ringrazio tutti quanti hanno partecipato agli eventi di domenica, che con la loro presenza hanno reso onore ai ragazzi che sono andato aventi con mio fratello Camillo”.