Caravaggio

L'addio a Eugenio Del Duca, una vita tra i banchi di scuola

Questa mattina, martedì 6 dicembre, l'ultimo saluto all'ex dirigente scolastico ed insegnante elementare nella chiesa parrocchiale.

L'addio a Eugenio Del Duca, una vita tra i banchi di scuola
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Un commosso addio quello tributato questa mattina, martedì 6 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Caravaggio all'ex dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Bariano, Eugenio Del Duca, mancato improvvisamente a 75 anni.

L'ultimo saluto al maestro Eugenio Del Duca

Una cerimonia funebre, quella celebrata questa mattina nella chiesa parrocchiale da monsignor Giansante Fusar Poli, a cui hanno preso parte familiari, amici ma anche tanti ex colleghi ed alunni, caravaggini e delle scuole parte dell'istituto comprensivo di Bariano, che ha diretto per anni. Un uomo austero ma dal cuore grande Del Duca, che amava la musica tanto d'aver creato un indirizzo apposito nel suo Istituto comprensivo, e ne andava fiero. E così nel giorno dell'estremo saluto non poteva mancare un degno accompagnamento musicale, offerto sì dall'organo ma anche da un corno suonato dal figlio di un collega, Dante Magli. Una melodia struggente che certo il preside avrebbe gradito.

"Una morte così inattesa esprime ancor più intensamente quelle emozioni e quei sentimenti che porta sempre con sé - ha detto il parroco nell'omelia - al di là di come la affrontiamo resta sempre una traccia, soprattutto quando ci sorprende perché ci aspettavamo tutti che il nostro fratello Eugenio restasse ancora un po' di tempo con noi, aveva ancora tanto da dare alla nostra comunità. Eppure davanti a questa realtà siamo venuti a imparare qualcosa che non si insegna a scuola, perché non riguarda l'intelligenza o la conoscenza intellettuale ma il cuore. E certo ne traiamo insegnamento. Un bravo maestro sa queste cose, un maestro che non si ferma semplicemente alla trasmissione di un sapere ma ci mette dentro la partecipazione. Non sappiamo dove il Signore e i nostri fratelli vanno, ma abbiamo la consapevolezza che là non si interrompono le relazioni, quella comunione che è la parte bella e significativa della nostra vita. Ora il nostro fratello ci sembra più solo, perché anche noi ci sentiamo così, ma è il nostro modo sbagliato di vedere le cose: la grazia del Signore non è finita e anche Eugenio, che ha cercato di coltivare il rapporto con il Signore, certamente ora con stupore vedrà quanto è più caldo il suo amore di quanto sperimentato qui sulla terra".

Al termine della cerimonia il feretro si è diretto verso il tempio crematorio.

Il ricordo dei colleghi

Una collaboratrice del dirigente scolastico alla fine del rito funebre ha voluto leggere un messaggio a nome di tutto l'Istituto comprensivo di Bariano.

"Caro preside, è triste oggi rivolgerle questo saluto, solitamente accadeva che lei rispondesse con un cordiale buongiorno dietro le sue lenti. Nessuno di noi si sarebbe aspettato una notizia così... Avevamo ancora bisogno di lei, che dopo tanti anni è rimasto il nostro riferimento, a distanza discreta ma sempre presente nel momento in cui le chiedevamo consiglio. Lei oggi si porta con sé un pezzo di storia del nostro Istituto Comprensivo, Istituto che lei ha saputo costruire con amore e dedizione. Negli anni tanti sono stati gli insegnanti che sono passati dalla nostra scuola, molti dei quali sono rimasti, perché con lei hanno condiviso il suo ideale. Come dirigente ha saputo cogliere il valore di ognuno di noi e ci ha aiutato a esprimerlo e a metterlo al servizio della nostra comunità scolastica. Sempre pronto a difendere i suoi insegnanti e a stabilire l'equilibrio là dove mancava. Ha voluto fortemente che i suoi insegnanti e il suo personale si formasse, perché crescesse professionalmente e contribuisse alla crescita della scuola. È stato sempre pronto ad appoggiare progetti innovativi.

Eugenio Del Duca

Una volta ricordo che ci fece fare un corso per migliorare le relazioni sul posto di lavoro, ad alcuni di questi incontri si venne a sedere con noi, dimostrando lei per primo di credere che delle sane relazioni determinassero una buona riuscita di ciò che si faceva. A dimostrazione di ciò molti di noi possono ricordare che al mattino, quando entrava a scuola, si soffermava a parlare in segreteria ma non erano chiacchiere fugaci, si sedeva su una sedia e chiedeva ed ascoltava con attenzione. Attenzione una parola che la definisce. Attenzione ai dettagli, attenzione alle relazioni, attenzione alle cose, attenzione ai fatti ma soprattutto attenzione alle persone. Ha vissuto con noi come parte attiva i grandi cambiamenti che la scuola italiana ha attraversato, è stato valido formatore a partire dalla riforma Moratti andando a finire alla riforma Fioroni, ma lei sempre al passo, certo di quello che faceva, mai arrogante, con l'atteggiamento umile di chi continuava a imparare sul campo.

Tra i tanti obiettivi che lei ha realizzato forse il suo orgoglio più grande è stato l'aver creato l'indirizzo musicale, quello che lei definiva il fiore all'occhiello dell'istituto comprensivo di Bariano. Ricordo che ai concerti, quando sedevamo vicini, orgogliosamente faceva degli apprezzamenti sulla bravura dei suoi alunni e dei suoi insegnanti. La sua lungimiranza e il suo lavoro hanno lasciato un'eredità che non andrà perduta: noi della vecchia guardia custodiremo i suoi insegnamenti. Infine, alla moglie, ai figli e ai nipoti vogliamo lasciare il ritratto di un uomo che ha amato il suo lavoro e lo ha fatto amare agli altri, un uomo il cui ricordo non sparirà facilmente. Il ritratto di un uomo che alle soglie della pensione, a chi gli chiedeva di rimanere un altro anno, rispondeva con la luce negli occhi: "Vado a fare il nonno". Noi tutti siamo qui oggi per stringerci al vostro dolore. A nome di tutto l'Istituto Comprensivo, preside, la salutiamo dicendo grazie!".

L'affetto degli ex alunni

Anche due ex alunni hanno voluto rendere omaggio al loro primo maestro, Laura Facchetti e il vicesindaco Ivan Legramandi.

"Carissimo maestro, un breve pensiero perché l'emozione è grande. Sono passati 42 anni dal nostro primo giorno di scuola ma il ricordo è ancora vivo in noi. Abituati con le maestre dell'asilo, ritrovarci con un insegnante così alto per noi piccini, e così serio, è stato un forte impatto. Poi però abbiamo capito che, dietro l'aspetto austero, c'era una persona che amava il proprio lavoro e che ci ha trasmesso tanti insegnamenti, non solo didattici ma anche di vita. Grande la sua attenzione, anche al di fuori dell'orario scolastico, verso chi di noi aveva più bisogno. Ha saputo sempre ben coinvolgere le nostre famiglie per realizzare, insieme, diverse attività e gite anche extracurriculari, che ci trasmettevano tanto entusiasmo. Tutto questo con serietà, senza però farci mancare l'affetto (come la festa e i doni di Santa Lucia). Dopotutto, come ripeteva spesso in questi ultimi anni emozionandosi, noi siamo stati i suoi alunni, prima di dedicarsi alla dirigenza scolastica. Grazie di tutto maestro. Resterà sempre nei nostri ricordi".

Eugenio Del Duca

 

 

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