Sanità locale

La terza dose nella Bassa? Sarà a Dalmine

Entro dicembre chiuderanno gli hub di Spirano, TreviglioFiera e Antegnate. Intanto si valuta di spostare anche la Neuropsichiatria di Verdello.

La terza dose nella Bassa? Sarà a Dalmine
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"La verità è che la pandemia non è ancora finita. Non abbiamo ancora vinto, anche se ci siamo molto vicini". Parole del direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest Peter Assembergs. Mentre i numeri dei nuovi contagi cominciano ad aumentare, anche nella Bassa il dibattito è tutto sul futuro della sanità pubblica territoriale, che se da un lato dovrà probabilmente accompagnare una lunga convivenza con il Coronavirus, e strutturarsi per successive tornate vaccinali di massa, dall’altro si appresta a cambiare volto con la nuova Riforma Moratti.

Direttore, la notizia della settimana è che a breve chiuderà l’hub vaccinale di Spirano. Cosa significa?

Che dal 14 agosto, il grosso delle linee vaccinali attualmente attive al PalaSpirà saranno spostate al Cus di Dalmine. Stante la situazione attuale delle forniture e le indicazioni di Regione Lombardia, è necessario che parte del personale attualmente occupato a Spirano sia spostato da lì, per far ripartire a livelli normali l’attività ordinaria dei due ospedali. Le attività ambulatoriali e i ricoveri ordinari, d’altra parte, devono riprendere a pieno ritmo... Certamente però restiamo in allerta: grazie a un incontro con il sindaco Yuri Grasselli e il consigliere regionale Giovanni Malanchini, il PalaSpirà resterà allestito. Porteremo via soltanto i materiali possibile oggetto di furto. In 48 ore saremo in grado di riallestire le linee, dovesse essere necessario.

E poi toccherà ad Antegnate...

Sì, anche quell’hub vaccinale chiuderà e le linee saranno in questo caso spostate su Treviglio, da settembre.

E TreviglioFiera?

L’hub in città resterà attivo fino alla fine dell’anno, poi vedremo come andrà la pandemia...

Sembra però che una terza dose sarà necessaria. Dove la somministrerete?

Sì, e per quello stiamo pensando di concentrare le forze sulla struttura più grande che abbiamo al momento, Dalmine, con le sue 48 linee. Un accordo con l’Università di Bergamo ci consente di utilizzare la struttura del Centro universitario sportivo fino al 31 agosto 2022.

I dati sui «non vaccinati» della Bassa sono abbastanza confortanti se confrontati con altre zone d’Italia, ma restano in tanti a scegliere di non proteggersi dal virus. Soprattutto ora, con la variante Delta che ha allontanato il traguardo per l’«immunità di comunità»

La Delta sarà dominante a fine agosto, se non prima. Attualmente è attorno al 50% dei casi. Ma c’è una cosa che dovrebbe far riflettere tutti: tutti i ricoverati che abbiamo avuto nelle ultime settimane a Treviglio e Romano non erano vaccinati.

E le forniture, reggono?

Potevamo essere già tutti quanti vaccinati, se fosse dipeso da noi. L’unico rammarico è proprio questo: che a livello nazionale non siamo stati in grado di avere le dosi che auspicavamo...

Mi sembra di capire però che a fronte dell’aumento dei casi, la pressione sugli ospedali resti bassa e che quindi per le prossime settimane continuerà, nonostante la Delta, il processo di riapertura dell’attività ordinaria...

Stiamo in allerta, ma sì. Le attività ripartiranno secondo uno schema di priorità definito a livello nazionale. Siamo monitorati di continuo dalla Regione, in questo senso, e ovviamente ci auto-monitoriamo per arrivare a garantire il numero di visite specialistiche e di prestazioni richiesto, ai livelli pre-Covid.

Il trasferimento della Neuropsichiatria di Verdello

Ma tra le altre importanti novità a proposito di Sanità territoriale nella Bassa bergamasca c'è anche il possibile trasferimento della Neuropsichiatria infantile, che attualmente si trova a Verdello. Un  servizio fondamentale  - tra l'altro - per la psicologia, la neuropsicomotricità, e la logopedia necessita infatti di una sede più consona e si sta valutando di trasferire anche quel servizio in una struttura diversa, a Dalmine.

Le ipotesi di riforma:  Treviglio e Martinengo

Resta invece aperto il dibattito sulla Riforma sanitaria di Letizia Moratti, che prevede la costituzione di due Distretti per la pianura tra l'Adda e l'Oglio: uno che afferirà a Treviglio e uno che farà riferimento a Romano.  Entrambi avranno una "Casa della comunità": un centro di servizi integrati che coinvolgerà medici di base e specialisti, per cure ed esami di primo livello, effettuabili fuori da strutture ospedaliere. Quella di Treviglio potrebbe essere l'ex Inam di via Matteotti (già centro prelievi e poliambulatorio dell'Asst). Nel Romanese invece si sta valutando di adattare l'ex ospedale di Martinengo, fresco di restauro, con la creazione nella struttura di una ventina di posti letto.

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio/RomanoWeek in edicola, oppure QUI sullo sfogliabile online.

 

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