La forza di un guerriero: dopo l'incidente Leo tornerà al suo karate
Leonardo Farella ha 9 anni ma già tanto da insegnare. Dopo un incidente in mare che gli è quasi costato la vita è tornato in palestra tra i suoi amici.
Spesso la vera forza si nasconde nelle cose più piccole. Proprio come nel cuore e nell’animo di Leonardo Farella, 9 anni ancora da compiere e già tanto da insegnare. Quest’estate una vacanza spensierata con la famiglia si è trasformata nel peggiore degli incubi. Dopo una brutta caduta dal pedalò Leonardo ha rischiato di morire ed è stato salvato in extremis dovendosi, però, sottoporre a complicati interventi chirurgici per l’asportazione della milza e di un rene. Ma lui, da un’esperienza terribile che avrebbe messo a dura prova anche l’animo più forte, ne è uscito con coraggio e con una maturità che lascia senza parole.
Leo torna in palestra
E lo ha dimostrato ancora una volta qualche giorno fa quando è tornato nella palestra di Arcene dove si allena da quando aveva 4 anni. Ad accoglierlo i suoi compagni della Scuola Karate Arcene e il maestro Giovanni Milesi.
Un ritorno costellato di sorrisi e abbracci che ha regalato a Leonardo anche una piccola sorpresa. A riceverlo in palestra, infatti, c’era anche il sindaco di Arcene Roberto Ravanelli che ha colto l’occasione della sua visita per consegnargli la cintura blu che da tempo lo attendeva.
Per il piccolo guerriero non è ancora tempo di tornare ad allenarsi, ma se i controlli delle prossime settimane lo permetteranno potrà sfoggiare quanto prima la sua nuova cintura.
"Leo è un bambino forte, consapevole di quanto accaduto, merito questo del suo carattere e di una famiglia forte - ha commentato il maestro che lo segue da cinque anni - E’ rimasto con noi una mezzora per non affaticarsi e ha potuto sentire le parole paterne che il sindaco ha rivolto a lui e ai suoi compagni".
L'incidente e la corsa in ospedale
Ed è al karate, forse, che si deve la marcia in più che Leonardo - che oggi frequenta la quarta elementare a Canonica, dove vive con papà Michele Farella, mamma Bocu Raluca e con il fratellino di 4 anni - ha dimostrato di avere non solo ora, ma anche in quei drammatici giorni in ospedale.
"Ora Leonardo sta bene, viviamo giorno per giorno assaporando queste occasioni che lo rallegrano molto - ha raccontato il padre, ispettore della Polizia di Stato di Treviglio - Continuiamo con i controlli, ma fisicamente sta riprendendo bene nonostante qualche momento di debolezza".
La vita, per Leonardo e per la sua famiglia, è cambiata il 21 luglio di quest’anno mentre si trovavano in vacanza in Calabria. Avevano noleggiato un pedalò a Capo Vaticano per trascorrere qualche ora in mare. Poi quell’onda creata all’improvviso da una barca che passava poco distante e la caduta.
Il piccolo, che si trovava sull'ultimo gradino dello scivolo, ha perso l'equilibrio e ha sbattuto torace e inguine sul bordo del pedalò. Subito la chiamata al 118 che, però, non disponeva di ambulanze in zona. Così la famiglia è rientrata in albergo, dove la mamma, operatrice sanitaria a Melzo, si è subito accorta che qualcosa non andava.
Quasi cento chilometri in auto scortati dai carabinieri, per trasportare Leonardo all’ospedale «Jazzolino» di Vibo Valentia dove è giunto in condizioni disperate.
"Se avessimo tardato di più non ce l’avrebbe fatta - racconta il papà ancora scosso nel rivivere quei drammatici momenti - Io e mia moglie siamo risultati positivi al Covid e lui ha dovuto affrontare tutto da solo".
Una forza da leone
L’incubo di ogni genitore. Ma Leonardo aveva ancora tanti assi da giocare e in pochissimo tempo è diventato l’eroe del reparto.
"Non ha mai pianto, non ha mai detto un “no” ai medici, anzi li incoraggiava quando loro esitavano per paura di fargli male - ha aggiunto - Non so dove abbia preso tutto quel coraggio, ha affrontato ogni momento con una maturità che difficilmente si trova nel bambini, lui è stato la mia forza".
Ad aiutarlo, forse, è stato anche quello sport che per lui è subito diventato passione. Il karate, con la sua disciplina e le sue peculiarità, lo ha aiutato a forgiare un carattere da guerriero che ancora adesso - che sta bene e può iniziare a riprendere in mano la sua vita - lo accompagna e continuerà a farlo per aiutarlo ad affrontare ogni piccola e grande sfida e per dimostrare, ancora un volta, che per essere un supereroe non sempre servono dei poteri, ma solo un grande cuore.