Italia, un ultimo sforzo per tornare sul tetto d'Europa
Questa sera alle 21 la diretta da Wembley e cresce l'attesa per un'intera nazione che spera gli azzurri ripetano la finale del '68
Poche ora alla finalissima dell'Europeo di Calcio contro l'Inghilterra e l'Italia è chiamata ad un ultimo sforzo, il più importante, per tornare sul tetto d'Europa. L'ultima volta è stato il 1968 con la Nazionale di Riva, Rivera e Mazzola. I ragazzi del Ct Roberto Mancini proveranno a scrivere un'altra pagina di storia in un giorno, l'11 luglio, che 39anni fa regalò all'Italia i brividi mondiali.
Dai Italia un ultimo sforzo
Jorginho sul dischetto. Palla da una parte e portiere dall’altra. E l’Italia vola in finale a Wembley, mandando in visibilio un’intera nazione. Anche a Treviglio, come in tante città del Bel Paese, martedì sera si è scatenata la festa. Forse addirittura esagerata considerato che si trattava "solo" della semifinale. Migliaia di persone si sono riversate lungo la "circo" e nelle piazze per sfogare tutta la gioia per un risultato che, alla vigilia degli Europei, in pochi probabilmente avevano pronosticato. E’ l’Italia dei gregari, dei giovani, del gruppo che il Ct Roberto Mancini è riuscito a costruire dopo la clamorosa mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 in Russia.
E così, dopo ben 53 anni, abbiamo la possibilità di finire un’altra volta sul tetto d’Europa. Sarebbe fantastico dopo l’ultimo anno e mezzo di lutti e restrizioni (e forse si spiega anche così la grande voglia di festeggiare dell’altra sera).
I precedenti nel torneo continentale
Nel 1968 giocavamo in casa. Era la Nazionale di Gigi Riva, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, del recentemente scomparso Pietruzzo Anastasi, del "nostro" Giacinto Facchetti. La stessa squadra che due anni dopo, ai Mondiali in Messico, fu protagonista della mitica Italia-Germania 4-3 e venne poi sconfitta in finale dal Brasile di un certo Pelè.
I ragazzi del Mancio hanno la possibilità di regalarci quell’emozione che ormai manca da tanto, troppo tempo. E per cancellare le delusioni del 2000 e del 2012. Già, perché gli Azzurri si giocheranno il trofeo per la terza volta in 21 anni. La più cocente, sicuramente, quella di inizio millennio, quando la Francia ci gelò al "golden gol". E pensare che fino al 93’ eravamo campioni d’Europa. Chi scrive era già sulla soglia della porta di casa, avvolto dal Tricolore, pronto a correre in piazza per festeggiare. Poi i gol di Wiltord e di Trezeguet portarono la coppa a Parigi. Dodici anni dopo, invece, non ci fu storia. Proprio la Spagna ci travolse in finale per 4-0, in una partita senza storia.
Eppure quelle due nazionali erano zeppe di campioni. Nel 2000 c’erano Paolo Maldini, Alessandro Nesta, Fabio Cannavaro, Pippo Inzaghi, Alex Del Piero e Francesco Totti (ci ricordiamo tutti il suo "cucchiaio" in semifinale con l’Olanda); mentre nove anni fa schieravamo Gigi Buffon, Mario Balotelli (quando ancora non si era perso...), Antonio Cassano, Daniele De Rossi e Andrea Pirlo.
La squadra che domenica giocherà la finale contro l’Inghilterra manca forse di nomi roboanti. Ci sono diversi giocatori che militano in squadre cosiddette "minori" e alcuni mancano di esperienza internazionale. Ma fin qui hanno dimostrato di avere gli "attributi" giusti per meritarsi la coppa. Soprattutto ci hanno fatto sognare e ci hanno fatto dimenticare per qualche giorno questi ultimi mesi difficili. In fondo al tunnel si vede una luce: è azzurra.
Forza Italia, ancora un piccolo sforzo!
Andrea Palamara