Imprenditore a Verdellino, Pippo Salvioni cade in montagna e muore
Appassionato di sport, faceva parte della Scuderia Norelli. Era il titolare e fondatore della Saund di via Petrarca.
E' un imprenditore, titolare della Saund di Verdellino, l'escursionista trovato morto ieri ai piedi della cima Avert, nei pressi degli Spiazzi di Gromo. Era scomparso nel weekend, dopo un'uscita solitaria in montagna. Gianangelo Salvioni, 68 anni, originario di Bergamo, era il fondatore dell'azienda di Verdellino (al 17 di via Petrarca, nella zona a nord del paese) che produce e commercializza lubrificanti. E' stato trovato privo di vita ieri, martedì 2 novembre, verso le 9.30.
Ritrovato senza vita l'escursionista scomparso
Come riporta Prima Bergamo, il ritrovamento è stato possibile grazie all'impiego di sofisticate apparecchiature che si trovano a bordo dell’elicottero AW169 della Guardia di Finanza. In particolare, uno strumento che genera una cella per telefonia cellulare ed è in grado di identificare e geolocalizzare telefoni anche in zone in cui non c'è normalmente campo. Cinque tecnici delle squadre Sagf, il Soccorso alpino Guardia di Finanza, hanno sorvolato la zona, hanno rintracciato il telefono dell'uomo e sono riusciti a individuare il suo corpo. Purtroppo non c'era più nulla da fare.
Si trovava ai piedi di una parete tra la Cima Avert e il Sentiero dell'orso, a circa 1.700 metri di quota. Sul luogo in cui è stata trovata la salma è arrivato anche l'elisoccorso di Areu con un medico che ha constatato la morte dell'uomo.
Ricerche per tutta la notte
Salvioni era uscito di casa da solo, da Bergamo (viveva in via Porta Dipinta) domenica, per un'escursione. Non aveva però comunicato la meta esatta della camminata. Nella notte tra domenica e lunedì i soccorritori avevano battuto a piedi tutta la zona delle piste da sci fino alla cima Cima Benfit, oltre che la porzione di Val Sedornia che si trova nelle vicinanze del Comune di Gandellino, ritrovando la sua automobile. Lunedì la pioggia battente, la nebbia fitta e la neve scesa ad alta quota avevano reso impossibile il decollo dell’elicottero.
A chiamare aiuto, allarmati per il mancato ritorno a casa dell’uomo, erano stati i familiari dell’escursionista. Numerose le squadre rimaste impiegate durante tutto il fine settimana per il ritrovamento del sessantottenne: in azione sono entrati non soltanto i tecnici della VI Delegazione orobica del Soccorso alpino, ma anche i carabinieri, i vigili del fuoco e la Protezione civile, affiancati da cani molecolari. Oggi era operativa una trentina di tecnici del Cnsas, ieri nel complesso erano 75 i soccorritori impegnati nelle operazioni, rese difficili dal maltempo.
Appassionato di montagna e di sport
Salvioni conosceva bene la zona in cui è avvenuta la disgrazia. Era un grande appassionato di montagna, ma anche di sport in generale, dal ciclismo (aveva fondato una squadra, insieme al fratello) al motociclismo: da anni faceva parte della Scuderia Norelli di Bergamo. Commovente il ricordo degli amici di una vita, sulla pagina Facebook della scuderia.
"Abbiamo appreso con grande tristezza la notizia della tragica scomparsa di Gianangelo Salvioni, detto “Pippo”, disperso in montagna nel fine settimana scorso e ritrovato stamani esanime. Pippo, classe 1953, entrò nella Scuderia Norelli, da giovane studente, nel 1968. Durante i suoi primi anni nella nostra Scuderia, in sella alla Morini 125, disputa alcune gare dei Campionati Regionale e Provinciale motoregolarità. Negli anni successivi, fino al 1972, gareggia per i nostri colori passando alla KTM 175. Termina l’attività agonistica alla fine del 1972, dedicandosi agli studi universitari, ma rimanendo sempre in contatto e rispondendo spesso alle nostre comunicazioni. Rammentiamo la Sua presenza discreta nel 2017 al 50° compleanno della Scuderia Norelli su "quella panchina a Colle Aperto".