Caravaggio

Il Ramadan al Ciculì: "Tutto bene, un progetto di integrazione che vogliamo portare avanti"

ll sindaco Claudio Bolandrini non cambia idea: "Offerta di pregare a pagamento"

Il Ramadan al Ciculì: "Tutto bene, un progetto di integrazione che vogliamo portare avanti"
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Il Ramadan è finito e il «Circulì» di Caravaggio ha chiuso la sua prima esperienza da locale «ospitante». La lettera inviata dal sindaco alla Regione per segnalare quelle che ritiene delle storture non ha avuto seguito e così anche l’anno prossimo i musulmani torneranno a pregare lì.

Il Ramadan al «Ciculì»: l'anno prossimo si punta al bis

Dunque il mese sacro per il culto islamico - il nono mese dell’anno, di 29 o 30 giorni - in base all’osservazione della luna crescente - in cui si pratica il digiuno, in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto è terminato, e non ci sono stati né problemi di ordine pubblico né ulteriori polemiche, quelle che avevano portato la questione alla ribalta anche della trasmissione televisiva «L’aria che tira» sull’emittente La7. Del resto la scelta da parte dell’associazione «Panta Rei» di tesserare i fedeli per consentire loro di organizzarsi all’interno della sua sede - il locale i via Mazzini appunto - come per un qualsiasi evento privato, ha segnato una svolta nella storia della «Cooperativa Circolo Lavoratori», che molti ritengono snaturata: non più dopolavoro per i soci, visto che di giorno è chiuso, ma pub al piano terra e locale che mette a disposizione spazi anche per attività religiose dietro pagamento di un affitto al piano superiore. Il filo conduttore che lega il passato con il presente secondo quanto ha dichiarato il presidente Fulvio Cattaneo è il fatto che la "cooperativa è da sempre sinonimo di solidarietà, di convivialità, di promozione culturale e di incontro sociale".
Quanto alle obiezioni sulla discrepanza con le finalità del circolo - sicuramente laico e progressista, che difficilmente quando è stato fondato avrebbe ospitato attività di culto e per di più organizzate secondo logiche sessiste di divisione tra uomini e donne - e sull’inadeguatezza del locale per ragioni urbanistiche e di sicurezza, sollevate dal primo cittadino Claudio Bolandrini, non c’è stato particolare riscontro. Silenzio assoluto da parte della vecchia guardia.

Alla fine il bilancio è stato positivo per il circolo, a tesserarsi con «Panta Rei» sono stati in 360. Ne parla il portavoce Alessandro Iocco.

"È un progetto che intendiamo portare avanti, martedì sera per la chiusura abbiamo organizzato una cena a cui hanno partecipato diversi italiani ed è stato un bel momento di integrazione - ha commentato - È stata anche l’occasione per organizzare la manifestazione a sostegno della popolazione palestinese che si terrà il 13 aprile alle 15 in piazza Setti a Treviglio. Siamo in contatto con la comunità musulmana per iniziative future e non abbiamo montato il tendone rispettando le prescrizioni dell’Amministrazione comunale. L’idea è quella di portare avanti un progetto che abbia lo scopo di sostenere l’integrazione della comunità islamica a Caravaggio. Il tema è che l’Amministrazione, come a Monfalcone, non ha messo a disposizione della comunità islamica alcuno spazio dove svolgere questa iniziativa. C’è una sentenza del Consiglio di Stato che obbliga i Comuni a trovare uno spazio dove poter esercitare il diritto di culto, invece non c’è stata alcuna intenzione a proporre un sito alternativo. Oggi permettiamo l’espressione di una fede religiosa come sancito dalla Costituzione, conosciamo la loro cultura e spieghiamo le nostre ragioni. Purtroppo in questa occasione abbiamo avuto altri problemi urgenti da risolvere, ma sulla questione dei diritti delle donne è nelle nostre intenzioni iniziare un processo che permetta di affrontare anche questo aspetto".

Ramadan al Circulì

Il sindaco: "Offerta di pregare a pagamento"

L’opinione del sindaco non cambia, del resto non era stato tenero con i vertici della cooperativa, facendo riferimento ai conti del «Circulì».

"Se si può cercare di comprendere l’esigenza di far quadrare il bilancio garantendo lo stipendio ai dipendenti assunti, la scelta del nuovo corso appare chiaramente non conforme alle finalità istituzionali dell’ente - aveva sottolineato - come del resto lo era la decisione di aprire al gioco d’azzardo con l’allestimento di una sala slot".

Insomma, affari o integrazione? E adesso, pur prendendo atto della situazione, ribadisce le sue perplessità.

"La Regione alla quale abbiamo chiesto la corretta interpretazione della normativa urbanistica ha risposto che alla luce di alcune sentenze andate in giudicato non si configura il cambiamento di destinazione d’uso se l’attività è temporanea e non aperta indistintamente a tutti, rinviando al Comune e alle Forze dell’ordine il presidio e il controllo del rispetto delle condizioni di sicurezza e di ordine pubblico - ha chiarito - Il fatto che non si siano verificati problemi non cambia il parere negativo circa la possibilità di conciliare in sicurezza nello stesso luogo e contemporaneamente l’attività pubblica di somministrazione di cibo e bevande durante concerti con l’attività privata di preghiera ristretta ai soli soci, tra l’altro superiori al numero massimo di persone per i quali i locali sono dichiarati idonei".

Poi ha affondato il colpo:

"Vincolare il diritto di culto sancito dalla Costituzione italiana al versamento di una quota associativa e al tesseramento a un un’associazione appositamente costituita è un controsenso - ha concluso - così come è ingenuo e semplicistico ritenere che l’integrazione passi dall’offerta a pagamento di pregare (in un cortile o in una sala a seconda del sesso e dell’età) o di cenare al circolo  socialista senza affrontare la questione fondamentale dell’accettazione di valori sacrosanti e non negoziabili come i diritti della donna".

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