Generosità

Il premio "Francesco Arrigoni" devoluto in beneficenza per il Papa Giovanni XXIII

Un modo per ricordare anche gli amici da poco scomparsi Gianni Mura e Vittorio Fusari.

Il premio "Francesco Arrigoni" devoluto in beneficenza per il Papa Giovanni XXIII
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Il premio assegnato dal Comitato Francesco Arrigoni che riunisce familiari, amici e colleghi del noto giornalista gastronomico, prematuramente scomparso nel 2011, non andrà quest’anno a un agricoltore, un vignaiolo o un ristoratore che si è distinto per il valore etico del proprio lavoro. Ma piuttosto all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Premio Francesco Arrigoni per il Papa Giovanni

Non si aggiungeranno, perciò, un nome e un viso nuovi ai premiati nelle precedenti edizioni: Don Ciotti di Libera Terra, i pescatori di Lampedusa, il casaro Guglielmo Locatelli, i rifugiati e richiedenti asilo di Maramao, i responsabili delle fondazioni Francesca Pecorari ed Ernesto Pellegrini e gli olivicoltori del Pratomagno.

O meglio, se ne aggiungeranno tanti: i visi e i nomi dei medici, degli infermieri, degli operatori e dei volontari dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, di tutti
coloro che, quotidianamente, hanno fronteggiato l’emergenza Covid-19, mettendo professionalità e dedizione al servizio della collettività.

"Quest’anno ci fermiamo, nel rispetto delle regole e, soprattutto, nel rispetto della sofferenza che riguarda tutti così profondamente - dichiara Antonella Colleoni, moglie di Francesco e presidente del Comitato - Abbiamo ritrovato comunque i principi ispiratori del Premio: la generosità, l’impegno civile e la montagna, intesa non solo come passione e coraggio, ma anche come determinazione nel superare le difficoltà per giungere alla meta".

Una decisione che sottolinea il valore civile dei servizi offerti non solo dall’ospedale di Bergamo ma da tutte le strutture sanitarie italiane, per ricordare, con Francesco Arrigoni, altri due grandi uomini che recentemente ci hanno lasciati: Gianni Mura, geniale giornalista sportivo, grande amico di Francesco e componente del Comitato, e Vittorio Fusari, chef franciacortino, infaticabile sostenitore del premio.

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