Urgnano

Il popolo leghista piange lo storico militante Giancarlo Testa

L'attivista si è spento nella notte tra sabato 4 e domenica 5 febbraio, nella sua casa, dopo breve malattia. Aveva 83 anni.

Il popolo leghista piange lo storico militante Giancarlo Testa

La Lega di Urgnano piange uno dei suoi storici militanti, Giancarlo Testa, mancato nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 febbraio, intorno alle 4.30.

Un leghista della prima ora

Un uomo umile, che credeva negli ideali della Lega e lavorava per la sezione urgnanese, senza avere mire politiche. Lo descrive così Cinzia Testa, consigliera della lista “Bonfadini sindaco per Urgnano e Basella” sostenuta da Lega e Fratelli d’Italia, colpita dalla sua repentina dipartita.

“La scomparsa di Giancarlo per noi è una grande perdita – ha detto sconsolata – tutta la Lega lo piange. Per me era come un padre. Ha fatto tantissimo per la sezione: volantinaggio, presenza ad ogni gazebo e alle feste, non solo quelle organizzate in paese ma anche fuori. Era venuto anche a Venezia e a Roma, un vero militante, che non si tirava mai indietro quando c’era da lavorare, anzi, ci incalzava spingendoci a fare di più per il partito. Tutto senza puntare a ricoprire cariche ma solo perché ci credeva: una volta andato in pensione si era dedicato completamente all’attivismo, ma oltre alla politica amava anche la danza: era un grande ballerino. Un vivo cordoglio da parte di tutto il Carroccio, che presenzierà alle esequie”.

Un factotum pieno di risorse e un nonno affettuoso

Testa prima di andare in pensione era stato operaio alla “Dalmine”, dove il padre perse la vita in un bombardamento durante il secondo conflitto mondiale.

“Lui e il gemello dovettero andare in collegio perché la madre rimasta sola doveva lavorare – ha raccontato il genero Marco – Una volta cresciuto lavorò anche lui nella stessa azienda e si sposò giovane con la moglie Agnese di due anni più grande di lui, da cui ebbe due figlie, Cinzia Renata e Raffaella. Era un uomo disponibile con tutti, di cuore e molto amato. Una persona di quelle all’antica, che sapevano fare tutto: in casa si occupava lui di riparare qualsiasi cosa si guastasse e anche di afre le commissioni. Ha cresciuto i suoi nipoti Sofia e Maicol, di cui era orgogliosissimo, in modo meraviglioso, nella sua casa, e per loro lui era un secondo padre. Mancherà tantissimo a tutti. Io lo conoscevo da 13 anni e la sera uscivamo sempre a bere un caffè insieme… Ha accusato i primi problemi respiratori a settembre e, dopo gli opportuni accertamenti, è emerso un tumore ai polmoni molto aggressivo. Non gli abbiamo detto nulla ed è mancato serenamente qui nella sua casa, con tutti noi accanto, senza mai lamentarsi di nulla”.

Tantissimi concittadini stanno rendendo omaggio a Testa con una visita nella sua casa di via San Giovanni Bosco 352.

“Un grazie a tutti coloro che condividono il nostro dolore – ha concluso il genero – domani, martedì 6 febbraio, alle 9.30 saranno celebrati i funerali. Ci ha sempre detto che dopo la morte voleva essere “messo sulla graticola”, un modo colorito per dire che voleva essere cremato, e così faremo. Poi sarà tumulato nel cimitero cittadino”.