Cavernago

"Il nostro Matteo non si è mai dato per vinto, ma aveva paura come solo un bambino può averne"

E' un dolore corale, quello che attanaglia in queste ore il paese. Domani i funerali, alle 15.

"Il nostro Matteo non si è mai dato per vinto, ma aveva paura come solo un bambino può averne"
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E' un dolore corale, quello che attanaglia in queste ore Cavernago per la scomparsa a soli 11 anni del piccolo Matteo Pisani, che ieri, lunedì 7 settembre,  si è spento dopo quattro anni di lotta contro un micidiale neuroblastoma. Attorno ai genitori, Domenico Pisani, vigile del fuoco, e Francesca Lozza, e ai fratelli Alessandro e Gabriella, si è stretta l'intera comunità, sgomenta per l'epilogo tragico e per quel miracolo in cui tutti speravano, ma che non è arrivato.

"Non si è mai dato per vinto"

"Non si è mai dato per vinto - ha raccontato il padre Domenico - Anche se spesso ammetteva di avere paura. Come solo può avere paura un bambino di 11 anni, costretto ad affrontare tutto ciò. Ma era lucido, sapeva di avere una malattia difficile da curare. Ci attendevamo un lento miglioramento, ma non è mai arrivato".

La battaglia contro la malattia era cominciata nel 2016 e da allora Matteo è stato in cura in diversi ospedali, dal Papa Giovanni di Bergamo, al Bambin Gesù di Roma, fino a Pavia.

"Era una ragazzino umile e onesto - ha raccontato il padre - Non si approfittava di nessuno ed era attento e sensibile. Ha sempre praticato sport di ogni tipo, nuoto, sci, calcio. Era energico e aveva a voglia di fare".

Voleva fare il pompiere, come il papà

I funerali si terranno domani, mercoledì 9 settembre, a Cavernago, alle 15. Saranno presenti anche i Vigili del fuoco di Bergamo, poiché il padre Domenico ne faceva parte e il piccolo Matteo avrebbe voluto seguire proprio le orme di suo papà, diventando pompiere.

"Il nostro ringraziamento va al team del Papa Giovanni XXIII, ai medici e agli infermieri - ha concluso Domenico - Ma anche alla comunità di Cavernago, al sindaco e tutti coloro che in queste ore ci sono vicini".

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