Il Comune vuole spegnere il "rosso stop": si torna a parlare di una rotonda in Corso Europa
Se n'è discusso nell'ultimo Consiglio comunale prima di Natale, dopo le proteste dei tanti verdellinesi multati.
"Non avevamo previsto che il rosso stop potesse avere un impatto di questa portata, ne siamo rammaricati e stiamo valutando come procedere per il futuro".
E’ con questa premessa che mercoledì scorso, in un Consiglio comunale che ha visto una larga partecipazione di pubblico, il sindaco Silvano Zanoli ha annunciato la sospensione dell’attività del nuovo impianto semaforico "rosso stop" su Corso Europa che, nel giro di due mesi, ha emesso 1600 multe per un totale di circa 200mila euro.
"Mai voluto fare cassa"
Altri due mesi così e il Comune, paradossalmente, potrebbe auto finanziarsi la realizzazione di una rotatoria che sarebbe la vera soluzione per mettere in sicurezza l’incrocio. Un’idea che, mercoledì scorso, è stata presa in considerazione dal primo cittadino che, dopo i recenti incontri con gli enti coinvolti nell’Accordo di programma per l’area di Zingonia, ha rispolverato dal cassetto quel progetto datato ormai 2015.
"L’intento del “rosso stop” non è mai stato quello di far cassa - ha aggiunto Zanoli - ma i numeri sono inesorabili. Non avremmo mai immaginato che si verificassero così tante trasgressioni del Codice della strada. Ciò conferma la necessità di regolare l’incrocio e la sua pericolosità. Mi dispiace per chi ha subito questa vessazione, è successo anche nella mia famiglia: la colpa è di comportamenti e abitudini sbagliate e di disattenzione".
"Vivere" contro l'impianto "sforna multe"
Le analisi stimano un transito giornaliero di 28mila veicoli e ad essere multato in questi due mesi di attività è stato lo 0,3%. Qualcuno, e non sono pochi, più volte arrivando a collezionare anche dieci verbali.
Per questo mercoledì i consiglieri del gruppo di minoranza "Vivere", Helga Ogliari e Vittorio Grossi, hanno presentato un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione chiarimenti sulle procedure adottate.
"L’obiettivo non dovrebbe essere quello sanzionatorio, ma piuttosto quello educativo - ha sottolineato Ogliari - Senza contare i disagi per i cittadini che si sono dovuti mettere in coda, al freddo, prendendo permessi dal lavoro, per poter visionare le immagini al comando di Polizia locale. E così i nostri vigili restano chiusi negli uffici tra la carta piuttosto di presidiare il territorio".
Maiorana: "Colpito solo chi ha sbagliato"
Sulla necessità di intervenire per garantire la sicurezza, però, l’Amministrazione, per voce del consigliere delegato alla Sicurezza Giuseppe Maiorana, non ha dubbi.
"L’elevato numero di contravvenzioni conferma l’esigenza di uno strumento di questo tipo - ha risposto all’interrogazione - Non è certo l’impianto in sé che fa commettere l’infrazione, si limita solo a registrarle. Abbiamo richiesto alle Forze dell’ordine i dati sugli incidenti negli ultimi anni e appena saranno disponibili ve li sottoporremo, ma non serve dimostrare nulla per decidere di implementare la sicurezza stradale in un punto dove all’anno transitano 10 milioni di veicoli. Le contravvenzioni hanno colpito chi è passato con rosso pieno, chi utilizza la corsia di svolta a sinistra per superare la colonna e passare - di fatto - col rosso e chi non si ferma entro la riga d’arresto superandola e finendo sull’attraversamento pedonale".
Il Comune ora pensa di spegnere l'impianto
Insomma, lo strumento funziona - fin troppo bene - ma l’Amministrazione ha deciso di prendersi del tempo per decidere come procedere.
"Ci sono anche altri strumenti che si possono mettere in campo anche con l’ausilio della Polizia locale - ha sottolineato Zanoli - Questo strumento resta efficace, abbatte le infrazione (che nel 2022 sono aumentate del 25%), ma il suo utilizzo può essere ponderato, non deve funzionare necessariamente h24, l’accertamento può e deve essere più tempestivo (per evitare che il trasgressore si ritrovi con più verbali per la stessa infrazione ripetuta nel tempo), c’è massima disponibilità per trovare la giusta soluzione".
Un cambio di rotta che ha lasciato basiti i consiglieri del gruppo di minoranza "Insieme per Cambiare" Umberto Valois e Fabio Calenzo che fin dal primo momento si erano detti contrari all’installazione dell’impianto: "L’avete difeso definendolo uno strumento valido e ora lo sospendete?"
La soluzione resta una rotatoria
Certamente, e il tema è emerso di nuovo proprio mercoledì, la vera soluzione sarebbe la realizzazione di una rotatoria il cui progetto era stato redatto e presentato nel 2015 all’interno della più ampia progettazione della Bergamo-Treviglio.
"Lunedì, durante il Collegio di vigilanza sull’accordo di programma dell’area di Zingonia, è emersa una proposta di finanziamento per l’area della Francesca e delle ex Torri - ha spiegato Zanoli - Questa può essere l’occasione per chiedere un intervento di Regione. Stiamo producendo la documentazione per poter richiedere un finanziamento".