Il caso del biodigestore di Spirano arriva al Consiglio di Stato
Prosegue la battaglia per difendere il territorio da un nuovo impianto: il sindaco Yuri Grasselli ha annunciato la prossima costituzione in giudizio dell’ente

Biodigestore, la partita in via Spiranella si riapre con il ricorso al Consiglio di Stato. Nei giorni scorsi la "CH 4 Spirano" ha presentato ricorso formale contro la sentenza espressa dal Tar sul finire di marzo: la questione, dunque, tornerà nuovamente di fronte a un giudice.
Biodigestore, la battaglia continua
A rendere nota la mossa della società è stato, martedì pomeriggio, il Comune di Spirano, con il sindaco Yuri Grasselli che ha annunciato la prossima costituzione in giudizio dell’ente, il quale affiderà in questi giorni un nuovo incarico ai propri legali, per continuare la battaglia legale a difesa della decisione ratificata il 31 dicembre scorso, con cui l’ente ha espresso parere negativo al progetto per portare un digestore in paese.
"La “CH4” ha impugnato la sentenza del 29 marzo scorso dinnanzi al Consiglio di Stato – ha reso noto l’Amministrazione comunale – Non solo: ha chiesto nuovamente la sospensione del diniego. L’Amministrazione comunale non mancherà, dal canto suo, di costituirsi in giudizio per chiedere il rigetto dell’appello, ribadendo invece la legittimità del proprio operato".
La minoranza: "Profonda indignazione"
La notizia del ricorso in appello da parte di "CH 4", come prevedibile, ha messo in fermento anche la cittadinanza, generando una risposta anche dal gruppo di minoranza "Spirano in Movimento", che ha espresso "profonda indignazione" per il mancato riconoscimento, da parte della "CH4", della volontà dei cittadini spiranesi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi consiliari.
"Se da una parte si poteva prevedere questo ricorso, dall’altra ci stupisce la mancanza di volontà della “CH4” di rinunciare alla realizzazione del progetto su un’area per la quale lo stesso TAR nella sentenza ha individuato criticità notevoli in ordine ambientalistico e di regolarità tecnica sulla validità della stessa azienda agricola – ha dichiarato il gruppo guidato da Olga Iaconis – Ci auguriamo dunque di veder confermata la sentenza anche dal Consiglio di Stato e saremo attivi per impedire che un’area di grande pregio ambientalistico possa vedere mutata la sua natura compromettendo il futuro stesso di tutta quella zona".