Hospice sarà gratuito per tutti. Nell’attesa che la politica batta un colpo e decida cosa intende fare per il prezioso servizio, la Fondazione «Anni Sereni» di Treviglio non si ferma. Lunedì sera, il Cda si è riunito e ha deliberato che tutti gli utenti che accederanno alla struttura, che può contare su otto posti letto, non pagheranno alcuna retta.
Hospice
Finora, infatti, il servizio era gratuito per i pazienti che già usufruivano dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) da parte della Fondazione, mentre gli «esterni» pagavano una quota di 110 euro al giorno (sui previsti 270). «Lo abbiamo sempre detto – ha spiegato il presidente Augusto Baruffi – l’hospice è un servizio importante e copre un bacino di 200 mila abitanti: non è possibile che chi venga qui per cercare una morte dignitosa debba pagare. La Regione ha annunciato che contrattualizzerà gli otto posti letto, accollandosi il costo. Io sono fiducioso e attendo, ma finora non ho avuto alcun riscontro. Siccome non possiamo aspettare i tempi della politica, noi ci siamo portati avanti e abbiamo deciso che fino al 31 luglio nessuno degli ospiti pagherà».
In attesa del Pirellone
La speranza è che nel frattempo la Regione dia seguito ai buoni propositi più volte annunciati e che decida se e quanti posti letto dell’Hospice metterà sotto contratto. «La Fondazione – ha proseguito Baruffi – ha preso questa decisione, molto gravosa dal punto di vista economico, alla luce della grande solidarietà che ci è stata dimostrata dal territorio». Alla fine del 2017, infatti, visto lo spettro della chiusura del servizio, era stata avviata una raccolta di firme a cui aderirono circa 10 mila persone, tra cui tutti i sindaci della Bassa e il presidente della Provincia. Una petizione che è stata poi inviata al Pirellone, spingendolo a tenere conto di quanto chiedeva la gente.
Gratis fino a luglio
«La nostra non è mai stata una battaglia per avere i soldi – ha precisato per l’ennesima volta il presidente – Il nostro unico desiderio è che chi entra nell’hospice non debba tirare fuori un soldo. La totale gratuità fino a luglio grava pesantemente sul nostro bilancio, ma noi lo facciamo volentieri, per rispetto di chi qui ha sofferto e ora purtroppo non c’è più. Inoltre, allontaniamo ancora per qualche mese lo spettro della chiusura. Dopo il 31 luglio – ha concluso Augusto Baruffi – noi del Cda ci siederemo attorno al tavolo e decideremo il da farsi. La speranza è però che già prima la Regione ci dia la bella notizia e che finalmente anche a Treviglio, così come a Bergamo e in altre strutture, la gente possa venire qui a morire con dignità, senza che le famiglie siano costrette a svenarsi mettendo mano al portafogli. Sarebbe anche una ammirevole scelta di civiltà».