Treviglio

"Guerra dello stadio", il Tar dà ragione all'Acos, rigettato il ricorso della Trevigliese

Difficilmente questo metterà fine alla disputa: probabile un ricorso anche al Consiglio di Stato.

"Guerra dello stadio", il Tar dà ragione all'Acos, rigettato il ricorso della Trevigliese
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Guerra dello stadio, il Tar dà ragione all'Acos e rigetta il ricorso della Trevigliese. È andata male alla storica società calcistica cittadina, 115 anni di vita, che da tre mesi ormai è stata sfrattata dalla sede accanto allo stadio Zanconti di via Milano, dopo che la società concorrente, Acos, ha vinto il bando comunale per la gestione dell'impianto sportivo appena rinnovato.

Il Tar dà ragione all'Acos

I giudici amministrativi di Brescia hanno in parte riconosciuto la sussistenza di alcune criticità nella formulazione del bando comunale, vinto poi dall'Acos. Tuttavia, sempre secondo il Tar, con il solo fatto di avervi partecipato la Trevigliese ne avrebbe tacitamente riconosciuto la sostanziale validità, mettendo quindi in conto anche di poterlo perdere. Ipotesi che si è effettivamente verificata all'apertura delle buste, e poi con la decisione della Commissione aggiudicatrice.

Il ricorso della Trevigliese

La contestazione della Trevigliese era invece arrivata "ex post", dopo l'assegnazione. Secondo la dirigenza della Trevigliese, i "cugini" dell’Acos Treviglio che un po' a sorpresa avevano partecipato al bando, non avevano in realtà i requisiti per vincerlo, perché a loro detta non poteva essere ritenuto soddisfatto il requisito richiesto dal bando di aver maturato almeno tre anni di esperienza nella gestione di impianti simili a quello di via Milano. La gestione del campo dell'oratorio di San Pietro, avevano sostenuto, non poteva essere equiparata a quella di un "vero" campo da gioco.

Probabile ricorso al Consiglio di Stato

Alla fine, invece, il Tar ha confermato il verdetto delle buste. Anche se difficilmente si può dire che il pronunciamento del Tribunale amministrativo abbia davvero messo la parola "fine" sulla vicenda.

"Le sentenze si rispettano, per carità... - premette il direttore generale della società ricorrente Francesco Molteni - Ma è vero che siamo al paradosso... Ora serve un'analisi approfondita per capire cosa fare".

"Non ho ancora visto l’avvocato, ne parleremo in questi giorni - ha commentato invece il neopresidente della Trevigliese Pinuccio Redaelli - Poi, decideremo come muoverci".

Resta aperta l’ipotesi di un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Ma se ne parlerà, probabilmente, nelle prossime settimane.

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