Cronaca

“Grazie Papa Francesco, pellegrino di speranza, per aver scelto di stare vicino ai piccoli, ai poveri, agli ultimi”

Un ricordo personale e toccante, un frammento di vita che si intreccia con la storia della Chiesa e del mondo quello di Gianni Forlani, sindaco di Cividate che ieri si trovava a Roma quando è morto il papa.

“Grazie Papa Francesco, pellegrino di speranza, per aver scelto di stare vicino ai piccoli, ai poveri, agli ultimi”
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Un ricordo personale e toccante, un frammento di vita che si intreccia con la storia della Chiesa e del mondo quello di Gianni Forlani, sindaco di Cividate che ieri si trovava a Roma quando è morto il papa.

L'incontro nel 2015 e il ritorno

Un ricordo, quello di Gianni Forlani, che è anche una preghiera collettiva. E un grazie che risuona forte, da Cividate fino a Roma, fino ai cuori di milioni di persone nel mondo.

“Nel dicembre del 2015 ebbi l'onore e il piacere di incontrare il Papa in udienza privata durante un incontro organizzato dall’Agesc nazionale, l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, di cui facevo parte”, racconta Forlani. “Un momento che porto nel cuore, uno sguardo che parlava di vicinanza, di ascolto, di umanità”.

A distanza di quasi dieci anni da quell’incontro, il sindaco e sua moglie hanno scelto di tornare a Roma per un’occasione molto speciale.

“Quest'anno, per una ricorrenza personale, abbiamo voluto vivere intensamente il Triduo Pasquale. Sapevamo che difficilmente avremmo potuto incontrare il Papa, ancora convalescente, ma sentivamo forte il desiderio di essere lì, nel cuore della cristianità”.

I giorni a Roma e il passaggio del Papa

E Roma ha risposto, con giorni intensi e ricchi di spiritualità.

“Abbiamo avuto la fortuna di trovare i biglietti per tutte le funzioni: il Giovedì Santo la Messa Crismale in San Pietro con il cardinale Domenico Calcagno e 1800 sacerdoti, e la sera la Messa in Cena Domini a San Giovanni. Il Venerdì Santo tra i Musei Vaticani al mattino e la Via Crucis al Colosseo la sera. Poi la Veglia Pasquale con il cardinale Giovanni Battista Re, e infine, la domenica mattina, la Messa di Pasqua in Piazza San Pietro, dove abbiamo avuto il dono di vedere da vicino il Papa.
- racconta Forlani facendo trasparire le emozioni di un momento toccante - Nonostante la difficoltà a respirare, Francesco ha voluto fermarsi a salutare i fedeli, a benedire i bambini e i disabili. Un gesto di amore, di prossimità, che solo chi ha scelto davvero di essere ‘servo dei servi di Dio’ può compiere con tanta naturalezza”.

Il lutto e la speranza

Ma la gioia di quella Pasqua si è tinta di tristezza:

“La mattina dopo, la notizia della sua salute ci ha scossi. La sera abbiamo partecipato alla Messa sulla Cattedra di Pietro e poi al Santo Rosario in piazza. In silenzio, con il cuore colmo di gratitudine e preghiera. - le parole di Forlani che conclude il suo ricordo ringraziando il Papa per la testimonianza di coerenza e coraggio- Grazie Papa Francesco per aver avuto il coraggio di scegliere il nome del Santo di Assisi. Per aver voluto rimanere vicino ai piccoli, ai poveri, agli ultimi. Per aver pianto a Lampedusa, per aver condannato i potenti, per aver scelto la semplicità di Santa Marta, per aver alzato la voce contro la pedofilia e le violenze”.

Un ringraziamento che si fa impegno.

“Ora sentiamo il dovere e il peso di portare i tuoi insegnamenti sulle strade del mondo. - ha detto Forlani - Da laici, da credenti, da esseri umani. Grazie per averci donato questo anno come ‘pellegrini di speranza’. Ora prega per noi, affinché i Cardinali sappiano scegliere un successore che continui la tua opera, che porti pace e speranza tra i popoli”.

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