«Una Rivolta» critica verso la Provincia e UNA Onlus, che hanno annunciato l’aumento degli operatori autorizzati per il contenimento dei roditori che flagellano le cmpagne.
“Finora un fallimento e soldi sprecati”
«Sterilizziamo le nutrie». UNArivolta punta verso un’unica strada, indolore per gli animali e già sperimentata con successo nel milanese.
«L’eradicamento è solo un miraggio e una spesa – hanno fatto sapere gli animalisti – Sul continuo aumento di costi in una missione del tutto improduttiva (lo dimostrano i fatti), costosa e crudele, ancora una volta la nostra associazione rivolge il proprio appello alle istituzioni perché percorrano una nuova via. La sterilizzazione ha dato ottimi risultati a Buccinasco».
Sterilizzazione, ecco come funziona
«Si tratta di un progetto di contenimento naturale delle colonie – si continua nella nota – nelle quali individui riproduttori sterilizzati, continuando a difendere il territorio in competizione per il cibo e gli spazi con gli individui fertili, impediscono fenomeni di immigrazione e riducono il tasso riproduttivo. Questo è un sistema indolore, rispettoso della vita e sicuramente più gradito dell’uccisione cruenta. “UNArivolta”, che gestisce l’Ufficio per i diritti degli animali a Rivolta, Agnadello e Pandino, presenterà di nuovo richiesta di finanziamento in Regione per avviare il progetto pilota a Rivolta. Puntiamo a ridurre la popolazione delle nutrie in luoghi ben precisi, per poi allargare l’area libera dal castorino. Mettiamo a disposizione i volontari. A fronte dell’enorme spesa per trappole, conservazione in cella frigorifera, cartucce e smaltimento delle carcasse, il costo è minimale».
La polemica
«Fino a quando i nostri politici continueranno con i medesimi comunicati e articoli fotocopia – si conclude – Come se i cittadini dimenticassero che sono le stesse cose. E che si buttano soldi pubblici solo per permettere a gruppi, spesso anziani, di girare per le nostre campagne armati di carabina in qualunque stagione. Siamo sconcertati nel rilevare come non siano i biologi o gli etologi a definire come risolvere il problema. Che conoscenze hanno il consigliere provinciale Alberto Sisti, la “Fondazione Una” (ci ha un po’ rubato il nome, pare, ma è un’associazione di cacciatori) e in particolare Daniele Bertoni, che lavora per la “Beretta”, azienda che fabbrica le armi con cui alle nutrie si spara? O il comandante della Polizia locale provinciale Mauro Barborini? Essersi inventati di avere una laurea consente loro di decidere come sperperare i soldi delle nostre tasse?».