Concorso

Giorno del Ricordo, premiate al Pirellone le scuole lombarde FOTO

Tra le scuole premiate anche due istituti bergamaschi: l'Istituto Comprensivo di Mapello e l’IISS Ettore Majorana di Seriate.

Giorno del Ricordo, premiate al Pirellone le scuole lombarde FOTO
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Giorno del ricordo, tra le iniziative anche quella di Regione Lombardia che ieri, 10 febbraio 2020, ha premiato i 40 studenti lombardi vincitori del concorso istituito per ricordare il massacro delle Foibe e l'esodo giuliano dalmata istriano.

Giorno del Ricordo

Tra i vincitori anche alcuni alunni di due istituti della provincia di Bergamo: l’Istituto Comprensivo di Mapello e l’IISS Ettore Majorana di Seriate. I vincitori, con i loro accompagnatori e con il personale scolastico, parteciperanno nel mese di maggio a un viaggio premio di istruzione di tre giorni nelle terre della Venezia Giulia, secondo un itinerario che comprenderà la visita al Sacrario militare di Redipuglia, al Monumento nazionale alle Foibe di Basovizza e alla città di Trieste.

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Un concorso per le scuole

Undici gli istituiti scolastici che hanno partecipato al concorso provenienti dalle province di Pavia, Milano, Bergamo, Como, Mantova e Varese.

“Le istituzioni – ha commentato Giovanni Malanchini presidente della Commissione giudicatrice  - hanno il dovere di rinnovare costantemente la memoria partendo dai documenti storici, inoppugnabili e incontestabili, per scongiurare che le tragedie del passato si ripetano in futuro. Regione Lombardia lo fa ogni anno con questo concorso, affidandosi allo spirito incorruttibile di tanti bambini e ragazzi che danno una grande lezione alla politica. Anche quest’anno il Giorno del Ricordo è stato infatti al centro, in provincia di Bergamo, di alcune polemiche strumentali basate su inconcepibili e inaccettabili teorie revisioniste. Ci auguriamo tutti che questo bellissimo concorso regionale possa superare, anche a livello mediatico, questi assurdi attacchi, nella speranza che le future generazioni prendano le distanze da certe realtà che ogni anno tentano di rileggere la nostra storia e di negare quanto accaduto”.

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