Il dramma degli esuli

Giorno del ricordo, l'onorificenza a Tito è una "vergogna di Stato"

Questa mattina, alle 10.30 nei giardini dell'ex Piazza Fiume a Milano si terrà la solenne cerimonia in ricordo delle vittime delle foibe.

Giorno del ricordo, l'onorificenza a Tito è una "vergogna di Stato"
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Oggi, 10 febbraio 2022, ricorre il Giorno del ricordo, la commemorazione dedicata agli esuli istriani-giuliani-fiumani e dalmati costretti a lasciare l'estremo "angolo orientale d'Italia", a causa della rovinosa sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale. Un evento conosciuto principalmente per gli eccidi e le crudeltà a cui furono sottoposti dal 1943 sino al 1948 gli italiani che vivevano in quella sfortunata striscia di territorio.

Giorno del ricordo

Oggi, a 18 anni dall'istituzione della giornata in ricordo di quella triste pagina di storia, il presidente del Movimento nazionale Istria-Fiume-Dalmazia Augusto Rippa Christi Marincovich lancia un appello affinché si veda riconosciuto il dolore di migliaia di famiglia anche attraverso dei gesti concreti come la revoca dell'onorificenza attribuita al Maresciallo Tito.

"Dopo un oblio durato decenni, si cominciò solo pochi anni or sono a ricordare le famigerate foibe e le atrocità perpetrate dai partigiani del Maresciallo Tito - spiega il presidente Rippa - nel marzo 2004 avvenne l'ufficializzazione con l'istituzione del Giorno del ricordo. L'onorevole Roberto Menia va ricordato per essersi battuto per raggiungere questo traguardo, poiché egli considerò tutto ciò un passo che potesse rendere giustizia, non solo simbolica agli esuli, che sono "Italia viva", ma anche per ricucire una spiritualità condivisa tra Italiani".

Il dramma delle foibe

"Le foibe furono una pulizia etnica e successivamente anche culturale - prosegue il presidente - Già nel lontano 1937 un Ministro del Maresciallo Tito, Vasa Cubrilovic, scrisse sul suo manuale "Enchiridion" del "Piano scientifico per l'espulsione degli albanesi". Tale progetto razzista negli anni dal 1943 al 1948 si rivolse contro gli italiani, soprattutto per eliminare la classe dirigente e costringere con l'arma del terrore la fuga e l'esodo di massa".

L'onorificenza a Tito è una "vergogna di Stato"

Per rendere giustizia alle famiglie degli esuli ora il Movimento chiede gesti concreti come quello che lo scorso anno spinse l'assessore alla Sicurezza di Verona Marco Padovani a scrivere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per revocare l'onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone" al Maresciallo jugoslavo Broz Tito Josip. L'assessore nella sua lettera affermava anche che "l'uomo politico slavo non si distinse particolarmente in attività sociali, filantropiche od umanitarie, quanto piuttosto in crimini efferati contro l'umanità". Prosegue poi, dicendo che gli infoibamenti, i massacri, le deportazioni in campi di concentramento (come quello di Goli Otok) sono stati storicamente accertati. Per tale motivo il mantenimento dell'onorificenza conferita dal presidente Saragat a Tito è una vergogna di Stato e una violenza per il popolo degli Esuli in Italia e nel mondo.

Alla fine della lettera l'assessore chiedeva di avviare l'iter per la "revoca per indegnità", come previsto dalla legge 3 marzo 1951 n°178, a Broz Tito Josip, sia per un doveroso atto di giustizia verso il popolo italiano, sia al fine di ristabilire la verità storica.

"Esiste poi la "vexata quaestio" della Medaglia d'oro al merito civile conferita alla città-martire di Zara, a causa degli innumerevoli bombardamenti subiti, che le valse l'appellativo di "Dresda italiana" - continua Rippa - Purtroppo tuttora vige il veto della Croazia".

Il monumento agli esuli a Milano e la cerimonia

Nell'ottobre 2020, nonostante le complicazioni dovute alla situazione di emergenza sanitaria è stato inaugurato il Monumento agli Esuli ed infoibati in Piazza della Repubblica in Milano. La cerimonia, seppur ridotta di molta, ha segnato una grande vittoria per tutti e un riconoscimento per gli sforzi profusi dal Presidente del Comitato Pro-Monumento e Segretario del Movimento nazionale Istria-Fiume-Dalmazia Romano Cramer, anch'egli esule da Albona d'Istria. La stele è stata disegnata dall'esule istriano Piero Tarticchio, grafico e scrittore conosciuto a Milano.

Questa mattina, alle 10.30 nei giardini dell'ex Piazza Fiume a Milano si terrà la solenne cerimonia in ricordo "delle terribili vicende per migliaia di Istriani, Fiumani, Giuliani e Dalmati costretti ad abbandonare le loro case e le loro piccole patrie, al fine di poter conservare la loro italianità".

 

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