Furti di rame e bronzo sconvolgono il piccolo comune di Vidolasco, colpendo non solo i beni materiali ma anche la memoria collettiva della comunità.
Il furto nella notte
Sono arrivati di notte, silenziosi come ombre. Nessuno li ha visti, nessuno ha sentito nulla. Solo al mattino, tra le tombe del piccolo cimitero di Vidolasco, l’amara verità: le canaline di rame, “smontate con precisione chirurgica”, come hanno precisato alcuni residenti, erano sparite nel nulla. Ma non si sono fermati lì. I ladri hanno anche portato via una statua in bronzo che abbelliva una tomba. Un colpo rapido, studiato, messo a segno da mani esperte, che ha scosso profondamente l’intera comunità. Il sindaco Antonio Grassi ha confermato l’accaduto: “Abbiamo presentato denuncia, nel cimitero non ci sono telecamere, ma in paese sì ei carabinieri stanno già controllando le immagini”. Un furto che non si limita a un danno materiale, ma che colpisce la memoria e il rispetto dei defunti. “È come se ci hanno derubato due volte: del rame e del rispetto”, ha commentato un’anziana residente, riflettendo il dolore di un’intera comunità.
Un fenomeno in espansione
Un episodio non isolato: solo qualche giorno prima, infatti, anche il cimitero di Casale Cremasco era stato preso di mira dai ladri, dove erano sparite le canaline di rame. Il comune denominatore tra i due colpi è stata la precisione con cui sono stati eseguiti, segno di una conoscenza approfondita dei luoghi e di un’organizzazione ben strutturata. In entrambi i casi, il rame rubato sembra destinato al mercato nero, dove questo materiale, noto anche come “oro rosso”, è molto ricercato per il suo valore. Secondo gli investigatori che stanno analizzando il caso, questi furti sono solo la punta di un fenomeno in costante crescita, alimentato dal sempre maggiore valore del rame. Si sospetta, infatti, che dietro a questi colpi ci siano bande organizzate che agiscono su scala provinciale, muovendosi con furgoni attrezzati e portando a termine i furti con una rapidità e una precisione impressionanti.
Rabbia e richiesta di sicurezza
Nel frattempo però, cresce il malcontento tra i cittadini. In molti puntano il dito contro l’Amministrazione comunale, accusata di non aver attivato misure adeguate per contrastare l’epidemia di furti. “Da mesi chiediamo più controlli, più presenza delle forze dell’ordine, ma sembra che nessuno ci ascolti”, lamenta un residente. “A Sergnano, almeno, hanno attivato il progetto “Controllo del Vicinato”, e i risultati sono evidenti: più attenzione, più segnalazioni, meno furti. Qui invece tutto tace. L’Amministrazione è spesa, assente”.