Cronaca

Fuga nei campi con un fucile a canne mozze: arrestato un 27enne a Romano

L'operazione della Squadra Mobile della questura di Bergamo

Fuga nei campi con un fucile a canne mozze: arrestato un 27enne a Romano

Il giovane marocchino è stato fermato dopo un inseguimento nei campi. Nella coperta che portava con sé, la polizia ha trovato un’arma rubata e pronta a sparare.

La fuga e l’arresto

All’alba di martedì 7 ottobre, un uomo di 27 anni, cittadino marocchino, è stato arrestato a Romano dopo una fuga nei campi per sottrarsi a un controllo della polizia. Mentre tentava di scappare, ha abbandonato una coperta che conteneva un fucile semiautomatico calibro 12 a canne mozze, carico e con un colpo in canna. Gli agenti della Squadra Mobile della questura di Bergamo, impegnati in un’operazione con i colleghi di Perugia, sono riusciti a bloccarlo dopo un breve inseguimento. Durante la colluttazione, il giovane ha opposto resistenza, provocando la distorsione di un ginocchio a uno degli agenti. È stato così arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

L’operazione e la scoperta dell’arma

L’intervento è scaturito da un decreto di perquisizione emesso dalla procura di Perugia a carico di un cittadino rom residente a Romano . Un equipaggio della questura perugina, affiancato dagli agenti bergamaschi, si è recato presso l’abitazione indicata. Appena arrivati, i poliziotti hanno notato una Ford parcheggiata e un uomo che si allontanava nei campi. Avvicinandosi al veicolo, hanno scoperto all’interno A.L., il 27enne marocchino, che si è dato immediatamente alla fuga. Dopo un breve inseguimento, l’uomo ha lasciato cadere la coperta contenente il fucile, poi risultato rubato nel 2024 da un’abitazione privata di Agrate Brianza. L’arma, modificata per amplificarne la carica esplosiva, era pronta per essere utilizzata.

L’interrogatorio e le decisioni del giudice

Il giorno successivo, il giovane è stato condotto in tribunale per l’udienza di convalida. Davanti al giudice ha spiegato di essere in Italia da circa un anno e di non avere una dimora fissa. Ha raccontato di essere stato ingaggiato da un cittadino rom per lavori di piastrellatura e di dormire nella Ford di proprietà del figlio del datore di lavoro. Secondo il suo racconto, al momento dell’arrivo della polizia il rom gli avrebbe consegnato il fucile chiedendogli di nasconderlo nel campo. Quando ha visto le auto delle forze dell’ordine, sarebbe fuggito abbandonando l’arma. Il giudice ha ritenuto plausibile la versione fornita dall’imputato, convalidando l’arresto ma disponendo solo il divieto di dimora a Bergamo e provincia, respingendo la richiesta del pubblico ministero di applicare la custodia cautelare in carcere. Il processo per direttissima è stato rinviato al 30 ottobre.