Fototrappole contro gli "inquinatori seriali" - TreviglioTv

Fototrappole contro gli "inquinatori seriali" - TreviglioTv
Pubblicato:
Aggiornato:

Redazione, 16 maggio 2017

(Immagine di repertorio)

Trappole per «inquinatori seriali»: è questa la nuova proposta degli attivisti del Movimento Cinquestelle urgnanese. Si parla di fototrappole: nate per documentare in maniera non invasiva gli animali nel loro habitat, le fototrappole sono diventate un’arma di difesa a basso costo adottata da molti comuni italiani contro gli incivili che abbandonano i rifiuti. Le fototrappole sono infatti dotate di rilevatori di movimento e, attraverso telecamere a infrarossi, riescono a immortalare in una fotografia, senza dare alcun preavviso, persone ed eventuali veicoli nella flagranza di abbandonare rifiuti.

Con una mozione che verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale i pentastellati hanno chiesto al sindaco Efrem Epizoi di valutare anche per Urgnano l’installazione di questo tipo di strumenti. «Le fototrappole sono particolari tipi di telecamere in grado di catturare immagini e video - ha piegato l’addetto stampa Matteo Borella - tale dispositivo è indipendente da reti, dotato di batterie che danno un’adeguata autonomia, registra video e immagini su memoria Sd e alcuni modelli inviano via e-mail tramite una Sim card, anche con identificazione delle targhe degli autoveicoli; è inoltre dotata anche di infrarosso per la visione notturna e di un involucro mimetico resistente agli agenti atmosferici il cui costo è non rilevante. Non serve comprarne tante, infatti essendo mobili, basta averne due o tre e spostarle a seconda della necessità: le fototrappole non devono essere collegate alla rete elettrica o telematica e possono essere spostate in continuazioni». 
Per valutare quali siano i luoghi più idonei dove posizionare le speciali telecamere, che si ricaricano anche con l’energia solare, i Cinquestelle hanno chiesto al sindaco di coinvolgere le diverse associazioni locali sensibili al tema della tutela ambientale per creare una vera e propria mappa delle «aree a rischio incivili» nelle quali posizionare le fototrappole. 

Seguici sui nostri canali