Folla ai funerali di Battista Begnini, il factotum dell'oratorio
Una comunità commossa venerdì 3 maggio ha dato l'estremo saluto al volontario che da anni si occupava del bar e delle manutenzioni
Cologno al Serio ha detto addio a Giovan Battista Begnini, volontario dell'oratorio mancato all'improvviso il 30 aprile, nella sua casa di via della Repubblica.
L'Addio a Battista Begnini
Una chiesa gremita venerdì 3 maggio ha salutato per l'ultima volta il 73enne, mancato all'improvviso nella sua casa di via della Repubblica. Soffriva di qualche patologia ma nessuno immaginava che potesse spegnersi così presto. Nato a Cologno, nella vita aveva lavorato come muratore in due aziende, svolgendo diverse mansioni. Un saper fare che poi ha messo a frutto anche in oratorio, a cui Battista si è dedicato con generosità negli anni della pensione.
"Colognese doc come me, ci siamo sposati 48 anni fa, tra un paio d'anni avremmo festeggiato le nozze d'oro - ha raccontato la moglie Giuseppina Raimondi - aveva problemi di cuore e il morbo di Parkinson ma fino ad aprile stava bene. Poi ha cominciato a soffrire di pressione bassa, erano frequenti gli svenimenti. Il giorno prima di spegnersi era caduto e aveva battuto il coccige e così si appoggiava a una carrozzina. Ed è stato proprio mentre lo facevo sedere che ha esalato l'ultimo respiro. Ero sola in quel momento ... ho chiamato i soccorsi ma non hanno potuto far altro che constatare il decesso".
La comunità ho voluto rendergli grande omaggio partecipando in massa alle esequie.
"Ai funerali erano presenti tutti i sacerdoti che si sono susseguiti alla guida dell'oratorio - ha concluso la vedova - don Giovanni Coffetti, don Davide Rota Conti, don Gabriele Bonzi, don Lorenzo Bellini e un cugino prete di mio marito, e c'era davvero tanta gente. Mi ha fatto piacere e ringrazio tutti di cuore. Che il bene non faccia rumore si sa ma Battista di frutti ne ha raccolti".
La salma è stata cremata e sabato 4 maggio le ceneri sono state tumulate nel cimitero cittadino.
Il factotum dell'oratorio
Una volta andato in pensione a 58 anni, Battista non è rimasto con le mani in mano e la sua opera di volontariato lo ha reso un uomo molto conosciuto e stimato.
"Nella vita aveva fatto il muratore ma sapeva anche guidare escavatore, gru, camion - ha ricordato la moglie - non amava fare sempre le stesse cose, quindi spaziava. Con me si è dedicato all'oratorio, prima al bar e poi alle feste, al Cre e infine anche delle necessarie manutenzioni per mantenere efficiente la struttura, questo fino a due anni fa. Purtroppo a causa del mal di schiena e della pressione bassa aveva dovuto lasciare".
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