Finanziamenti garantiti dallo Stato per il Covid, azienda intasca illecitamente oltre 1 milione di euro
Destinataria di tre interdittive antimafia non avrebbe potuto richiedere il fondo di garanzia.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro nei confronti di un’azienda bergamasca accusata di illecita percezione di finanziamenti garantiti dallo Stato. Il provvedimento, a firma del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bergamo, Maria Luisa Mazzola, su richiesta del Sostituto Procuratore Silvia Marchina, è stato emesso all’esito di indagini avviate dalle Fiamme Gialle nel gennaio scorso.
Fondo Covid, azienda s'intasca un milione
L’attenzione investigativa dei Finanzieri della Compagnia di Bergamo si è concentrata su una società di Azzano San Paolo (BG), destinataria di una segnalazione per operazioni sospette, che ha avanzato diverse richieste di finanziamenti assistiti dal Fondo di Garanzia
per le Piccole e Medie Imprese e per il sostegno dell’economia a causa dell’emergenza Covid-19.
Le indagini hanno consentito di accertare che l’azienda ha presentato a due istituti di credito, tra gennaio 2019 e settembre 2020, cinque richieste di finanziamenti per un ammontare complessivo pari a 6 milioni e 700mila euro. Di queste, tre sono risultate inizialmente concesse e successivamente revocate a seguito dell’istruttoria della banca interessata. Due, invece, sono state accolte con erogazione di 1 milione e 150 mila euro, rispettivamente a marzo e settembre 2020.
Aveva tre interdittive antimafia
I Finanzieri hanno scoperto che il legale rappresentante dell’azienda, nel presentare la documentazione a corredo dell’istanza, ha omesso di indicare che la società era stata destinataria di tre interdittive antimafia emesse dal Prefetto di Bergamo nel giugno 2019 e nell’ottobre 2020. Si tratta di provvedimenti previsti dalla legge che escludono la possibilità di ottenere aiuti dallo Stato. Attestando il falso, dunque, l’azienda ha potuto indebitamente ottenere oltre 1 milione di euro, garantito per 895 mila euro dalla copertura pubblica. I militari della Compagnia di Bergamo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il legale rappresentante della società, un 30enne nato e residente a Bergamo, accusato del reato tentato e consumato di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato.
Beni sequestrati per quasi 900mila euro
Il Pubblico Ministero titolare delle indagini, inoltre, ha richiesto e ottenuto dal GIP il sequestro di beni e disponibilità per un valore pari a 895 mila euro, ossia il profitto del reato. Le Fiamme Gialle hanno così sottoposto a sequestro le disponibilità finanziarie rinvenute
sino ad ora sui conti correnti della società e dell’indagato, pari a 500 mila euro e un immobile del valore di 160 mila euro.