In quarantena

Famiglia cremasca bloccata in Sardegna per un caso positivo

La madre è stata trovata positiva al Covid-19 anche se asintomatica. Si mobilita anche la politica locale.

Famiglia cremasca bloccata in Sardegna per un caso positivo
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Bloccati in Sardegna in quarantena. Una famiglia cremasca non può tornare a casa perché la madre è risultata positiva al Coronavirus, anche se asintomatica. La rete di solidarietà cerca una soluzione.

Famiglia cremasca bloccata in Sardegna

L’odissea è cominciata una decina di giorni fa, in un resort de La Maddalena, nel quale si è registrata una ventina di contagi fra i membri del personale e un caso di positività fra gli ospiti. Sfortuna vuole che il tampone positivo riguardi proprio un membro della famiglia cremasca, la madre. Nonostante sia asintomatica, la donna e i famigliari non possono trascorrere la quarantena a casa, e sono confinati in una stanza di pochi metri quadrati. Una situazione complicata che, se da un lato non si può prendere alla leggera dal punto di vista sanitario, dall’altro presenta una situazione di isolamento molto disagevole. La famiglia infatti conta al suo interno bambini di 5, 7 e 10 anni.

Si mobilita anche la politica

Alla vicenda si è interessata la politica, locale e non, a partire dalla sindaca di Crema Stefania Bonaldi. L’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e il consigliere regionale Matteo Piloni si sono adoperati per far rientrare la famiglia, che ha ricevuto solidarietà anche dal deputato del Partito democratico Emanuele Fiano.

"Totale vicinanza per questi nostri concittadini - ha scritto il consigliere Piloni - Doveroso il rispetto delle regole e ogni precauzione. Ma in quattro, chiusi in una stanzetta e costretti a mangiare seduti sulle valigie, è troppo. Va attivato un protocollo che consenta loro di rientrare in sicurezza, sia per loro che per gli altri, ed effettuare la quarantena nella propria abitazione. Se proprio non è possibile, allora la struttura alberghiera deve metterli nelle condizioni di trascorrerla in un modo più decente. Ho contattato il direttore di Ats Valpadana, che ringrazio, il quale mi ha comunicato che hanno preso contatti con l’Asl locale e che, dal punto di vista sanitario, sono state attivate tutte le procedure. Il punto riguarda la capacità della struttura, e del Comune in cui si trovano, di sostenerli e accompagnarli adeguatamente durante l’isolamento. Basterebbe una sistemazione diversa, oltre che essere seguiti da personale organizzato con dispositivi e azioni di sanificazione".

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