Palazzo Pignano

Fabbricava esplosivi in casa, 29enne in carcere

Era già stato arrestato a dicembre e si trovava ai domiciliari

Fabbricava esplosivi in casa, 29enne in carcere
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In casa aveva un vero e proprio arsenale: non solo droga, che coltivava nei vasi, ma anche armi ed esplosivi che fabbricava in casa. Nei guai un 29enne già arrestato a dicembre e ai domiciliari. I carabinieri del Nucleo investigativo di Cremona, durante una perquisizione nella sua abitazione di Palazzo Pignano, hanno trovato altri materiali pericolosi e per lui si sono aperte le porte del carcere.

Fabbricava armi ed esplosivi in casa

Nella mattina di sabato 1 luglio, i carabinieri della Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cremona hanno eseguito a Palazzo Pignano
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano di 29 anni, con precedenti di polizia a carico e già agli arresti domiciliari, arrestato per fabbricazione e detenzione di materiale esplodente e già indagato anche per fabbricazione e detenzione
di armi artigianali e per detenzione di stupefacenti.

Già arrestato a dicembre

L’uomo era stato arrestato dai carabinieri di Pandino il 19 dicembre scorso quando avevano scoperto che nella sua abitazione aveva allestito
una piccola serra con alcuni vasi e rispettive piante di canapa indiana. Inoltre, in cucina aveva alcuni flaconi e vasetti contenenti TATP (perossido di acetone), un pericolosissimo e instabile esplosivo utilizzato per far esplodere gli apparati i bancomat nonché anche in svariati attentati commessi all’estero.

Durante la perquisizione di casa e auto avevano trovato nel complesso quasi 210 grammi di marijuana, foglie di canapa ancora da tritare, funghi allucinogeni per 20 grammi circa, bilancini di precisione, oltre mille euro in contanti, una carabina di precisione completa di piombini, due pistole scacciacani, cinque pistole artigianali in materiale polimerico, caricatori per rivoltella, canne in plastica e in ferro per pistola, bossoli e proiettili di vario calibro e oltre due chilogrammi di polveri, contenute in barattoli e vasi, risultate materiale esplodente utilizzato per produrre artigianalmente petardi e artifici pirotecnici.

Un vero e proprio arsenale tanto che, vista la pericolosità dei prodotti, erano dovuti intervenire gli artificieri del Comando provinciale carabinieri di Milano che avevano fatto esplodere le polveri in sicurezza. Dopo la convalida dell'arresto era stato posto poi ai domiciliari.

A maggio un'altra perquisizione

Il 7 maggio, durante una nuova perquisizione in casa, i carabinieri di Pandino avevano trovato una grossa quantità di acido nitrico, prodotti chimici vari, canne per pistole, una pistola in materiale polimerico, un tubo per il lancio di razzi da segnalazione, 92 grammi di marijuana, diversi involucri e vasetti contenenti una grossa quantità di quello che presumibilmente era nuovamente del TATP. Le polveri esplosive erano state fatte esplodere - di nuovo - dagli artificieri dei carabinieri, mentre il resto del materiale era stato sequestrato e l’uomo era stato denunciato.

In seguito al sequestro erano intervenuti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona che avevano chiesto e ottenuto dall’autorità giudiziaria un provvedimento di custodia in carcere, tenuto conto del ripetersi delle condotte molto pericolose di fabbricazione e
detenzione di armi e materiale esplodente.

Le prime analisi chimiche svolte hanno, infatti, permesso di stabilire che una delle sostanze chimiche rinvenute era acido nitrico, usata come
precursore di sostanze esplosive e caratterizzata da un elevato livello di pericolosità. L’ingente quantitativo di acido nitrico prodotto avrebbe
permesso di realizzare un consistente quantitativo di nitroglicerina se unito ad altre sostanze chimiche trovate all’interno dell’abitazione. Il 29enne aveva quindi sicuramente tentato la fabbricazione di esplosivi con caratteristiche di micidialità ed era concreto il pericolo che commettesse in futuro lo stesso tipo di reati.

L'arresto e il trasferimento in carcere

Così la mattina di sabato i militari del Nucleo Investigativo si sono presentati molto presto a casa dell’uomo e, con il supporto dei carabinieri
della Compagnia di Crema, degli artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Milano e dell’unità cinofila antiesplosivo del Nucleo Cinofili di Orio al Serio, lo hanno arrestato e hanno perquisito la sua abitazione. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sequestrati
diversi prodotti chimici, di libera vendita ma utilizzabili per produrre sostanze precursori di esplodenti, due stampanti 3D utilizzate per la
produzione di armi da fuoco polimeriche, bossoli di vario calibro, parti di armi da fuoco in materiale polimerico, un ordigno artigianale composto da un grosso petardo al quale erano stati uniti chiodi e biglie in ferro.

L’uomo è stato successivamente accompagnato nella caserma Santa Lucia di Cremona e poi al carcere di Cà del ferro. Sono in corso le ulteriori perizie ed analisi sul presunto TATP trovato in grosse quantità a maggio.

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