Ex consigliere e volontario infaticabile, la comunità piange Claudio Moioli
Storico leghista membro di diverse associazioni e donatore è mancato a 67 anni
Si è spento a soli 67 anni Claudio Moioli, un pilastro della comunità di Martinengo. Ex consigliere comunale attivo in più di un’associazione e sempre pronto a spendersi per la città, dopo una straziante lotta ha dovuto arrendersi al cancro che lo ha aggredito un anno fa, strappandolo all’affetto dei suoi cari troppo presto. Una folla commossa gli ha reso omaggio ai funerali celebrati mercoledì 13 novembre, tra gli cui anche l’ex deputato Daniele Belotti e l’ex senatrice Simona Pergressi.
Claudio Moioli: il coraggio di andare avanti
Una storia di coraggio, forza di volontà e grande cuore quella dello storico militante leghista, volontario instancabile nella Protezione civile e in oratorio, donatore Avis e Aido, oltre che membro della «Corale di sant’Agata». A raccontarla, con la tristezza nel cuore, sono stati la sorella Cristina e il cognato, Alessandro Galli, che si sono presi cura di lui nel momento più buio della sua vita.
"Mio fratello aveva già dovuto affrontare un duro colpo nell’ormai lontano 20 gennaio 1996 - ha raccontato la sorella - quando a soli 38 anni perse la moglie, Gabriella Camerlengo, in un incidente stradale. Viaggiava con una delle due figlie, la più grande, di 15 anni, che per fortuna rimase illesa. La stava accompagnando al lavoro a Palosco: quel giorno pioveva e ha perso il controllo dell’auto finendo contro il muro di cinta di un casa... è mancata all’ospedale di Bergamo. L’altra figlia era piccolissima, aveva quattro anni. Non è stato facile superare il trauma e crescerle da solo, ma Claudio non si è mai perso d’animo, è andato avanti con il suo lavoro, prima in ambito edile, anche se era un perito chimico, e poi in quello della falegnameria, dell’ex sindaco Mario Seghezzi".
Donatore, volontario, militante leghista
Moioli era presente in diversi sodalizi.
"Ha sempre avuto un pensiero per il prossimo, sin da quand’era ragazzo infatti è entrato nell’Avis di cui nostro padre Giovan Battista fu presidente, restando un donatore per anni, e poi anche nell’Aido. Il suo impegno si è profuso anche all’oratorio “San Luigi”, dov’era volontario sin dal 1985, e poi negli anni ‘90 la sua passione per il canto lo ha fatto diventare un membro della corale parrocchiale per una decina d’anni".
Ma non basta ancora. Nonostante nel cuore portasse un fardello pesantissimo, e mettesse anima e corpo nel crescere le due figlie, ha voluto impegnarsi anche in politica.
"Il 2 giugno ha ricevuto la targa per i 25 anni di militanza nella Lega - ha continuato il cognato, attuale consigliere comunale di minoranza - era stato anche segretario della sezione cittadina e consigliere nell’Amministrazione Nozza".
"Una presenza costante, un punto di riferimento per tutti, anche perché nel 2010 aveva indossato anche la tuta gialla della Protezione civile, in cui è rimasto per 14 anni, finché le forze gli hanno consentito di rendersi utile. Era davvero conosciutissimo Moioli, animato anche dall’amore per la fotografia, che lo aveva fatto diventare il fotografo ufficiale dei diversi gruppi a cui apparteneva. «Come ultimo gesto di generosità ha donato le sue cornee - ha raccontato ancora la sorella - anche se non era più iscritto all’Aido".
"Prima ha dovuto fare da mamma e da papà alle figlie, con il sostegno di sua madre - ha evidenziato ancora il cognato - e ora con l’imminente congedo dal lavoro per la meritata pensione avrebbe potuto godersi un po’ la vita ma, soprattutto, dedicarsi a tempo pieno alle sue molteplici attività di volontariato: si rammaricava del fatto che adesso con la Protezione civile 'avrebbe potuto esserci 24h/24h' e invece era bloccato dalla malattia. Claudio era un uomo sempre disponibile, durante la pandemia era stato in prima fila a dare una mano. Vivendo nello stesso caseggiato salivamo spesso da lui ma non voleva pesare su nessuno, era una persona indipendente che ha lottato con coraggio, anche se sapeva come sarebbe andata a finire".
La lotta contro il cancro
Moioli un anno fa era stato colpito da un ictus.
"Riusciva ancora a muoversi con il suo bastone - ha spiegato la sorella - quando in città è arrivata la coppa Europa League dell’Atalanta ha indossato la tuta della Protezione civile e ha fatto servizio. Purtroppo però, dopo esami approfonditi, la scorsa primavera è emersa la presenza di un tumore".
E da allora è cominciato un doloroso calvario.
"Ha tentato di combatterlo ma poi, a fine ottobre, ha avuto un tracollo improvviso - ha concluso - è stato ricoverato in ospedale al Papa Giovanni XXIII di Bergamo il primo novembre ed è venuto a mancare sabato 9, nella notte. Né la chemioterapia né un intervento sono serviti a salvargli la vita".
La famiglia ringrazia tutti coloro che hanno manifestato il loro affetto per il 67enne e preso parte alle esequie, con il feretro scortato dalla Protezione civile.
"Erano in 18, tutti in divisa, il parroco li ha fatti salire sull’altare - ha concluso la coppia - e con loro labari in rappresentanza di quattro sezioni Aido. Era presente anche l’ex comandante della Polizia locale Augusto Danelli e altre personalità politiche, come Belotti e Pergressi. L’ex deputato Paolo Grimoldi lo ha invece ricordato con un post sui social. È stata una cerimonia funebre commovente, la corale questa volta ha cantato per lui".
La salma è stata cremata e le ceneri tumulate nel cimitero cittadino.
Il ricordo dell'ex sindaco
Parole colme d’affetto e di stima quelle pronunciate sull’altare, tra le lacrime, dall’ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza Mario Seghezzi, a nome di tutto il gruppo delle Tute gialle di cui è presidente, il giorno delle esequie di Claudio Moioli. Un legame fortissimo li univa, per la medesima militanza nella Lega e nella Protezione civile, oltre al rapporto di lavoro instaurato negli ultimi anni.
"Ciao Claudio, sei volato in cielo in tutta umiltà e tanto silenzio - ha detto - Tutti i volontari del gruppo di Protezione civile ti ringrazia per il tuo impegno speso nel volontariato, per l’intera comunità di Martinengo e non solo. Per anni hai indossato la divisa di Protezione civile con impegno, onore, rispetto ed orgoglio, diventando un pezzo importante di quel puzzle che noi chiamiamo gruppo, squadra ma, soprattutto, grande famiglia.
Insieme abbiamo lavorato, insegnato, tribolato e faticato, ma sempre con il sorriso, anche nei momenti di profondo impegno e di emergenza.
Tu, con la tua simpatia, la tua grande volontà volontà sempre dimostrata e la tua inseparabile macchina fotografica ci rimarrai sempre impresso nella memoria del cuore e dell’amicizia.
Grazie Claudio, il nostro Moio! Così ti vogliamo ricordare.
Ti raccomando, accompagnaci da lassù, per noi sarai il riferimento e la guida in ogni servizio ed in ogni emergenza.
Oggi siamo noi ad accompagnare te in questo tuo viaggio dove potrai riabbracciare la tua amata Gabriella.
Ciao Claudio.
A nome mio e di tutti i volontari di Protezione civile".