Evasione, frode fiscale e riciclaggio: coinvolte 32 società edili nella Bassa
E' quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Treviglio al termine di indagini che hanno coinvolto cinque province lombarde
Un complesso sistema illegale per frodare il Fisco per milioni di euro: è quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Treviglio al termine di indagini che hanno coinvolto 74 soggetti che operano nella Bassa Bergamasca e cinque province lombarde.
Sette indagati e confische per oltre 6 milioni
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari personali e reali emessa dal gip del Tribunale di Bergamo, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura orobica, nei confronti di 7 persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, in relazione a condotte di evasione e frode fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio di proventi illeciti.
In particolare, il provvedimento prevede la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari nei confronti dei 7 principali indagati, nonché il sequestro finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di oltre 6,6 milioni di euro. Contestualmente, sono in corso venti perquisizioni nelle province di Bergamo, Milano, Brescia, Cremona e Mantova.
Le indagini delle Fiamme gialle trevigliesi
Sono 74 i soggetti coinvolti nelle operazioni illecite attuate nella Bassa bergamasca e portate alla luce dalla complessa attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e svolta dai finanzieri della Compagnia di Treviglio. Le attività svolte hanno permesso di individuare un’ingente frode fiscale posta in essere da uno strutturato sodalizio criminale, che, attraverso la creazione e la gestione di una serie di società “cartiere”, avrebbe consentito a 32 società edili l’evasione di tutti gli oneri di natura fiscale e previdenziale, anche attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un valore pari a circa 37 milioni di euro.
Le società schermo
Gli imprenditori edili che si sarebbero avvalsi di questo sistema illegale, infatti, insieme alle loro squadre di operai, sono risultati assunti formalmente, in qualità di dipendenti, dalle società schermo controllate dal sodalizio criminale, continuando a gestire di fatto le ordinarie attività aziendali. Le indagini hanno consentito inoltre di individuare, tra gli altri, un commercialista e una consulente del lavoro che operavano in qualità di professionisti addetti alla gestione burocratica delle varie società schermo.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria del capoluogo orobico, sotto la direzione e il coordinamento del Comando Provinciale di Bergamo, testimonia l’impegno quotidianamente profuso dal Corpo quale presidio della sicurezza economico-finanziaria, ai fini dell’individuazione delle grandi evasioni e frodi fiscali costituenti un grave ostacolo allo sviluppo economico del Paese e della conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, per restituirli a beneficio della collettività. Si precisa che i destinatari dei provvedimenti eseguiti sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.