Eurogravure, ancora una giornata di scioperi

Prosegue lo stato di agitazione alla maxi tipografia: oggi un totale di quindici ore di astensione dal lavoro.

Eurogravure, ancora una giornata di scioperi
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Eurogravure, i lavoratori ancora in sciopero. Per la giornata di oggi 15 ore di braccia incrociate in tutti e quattro i turni (primo, secondo, terzo e giornata).

Eurogravure

Prosegue la protesta alla Eurogravure, la maxitipografia di via Della Costa dove da un paio di settimane i sindacati hanno indetto uno stato di agitazione. Dopo quello di giovedì della scorsa settimana, oggi i dipendenti del primo turno hanno incrociato le braccia dalle 13 alle 15. Attualmente, fino alle 24, sono in sciopero quelli del secondo turno, mentre il per terzo turno l'astensione sarà dalle 4 alle 6. Chi fa il turno di giornata si fermerà invece le ultime due ore.

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La disdetta degli accordi

A mettere sul piede di guerra i lavoratori di Eurogravure è stata la decisione dell'azienda di avviare la procedura di disdetta di tutti gli accordi derivanti dalla contrattazione di secondo livello, che sono stati definiti dalla proprietà non più sostenibili, sia per quanto riguarda lo stabilimento di Treviglio che per la Niiag di Bergamo, per un totale di circa 400 dipendenti, a cui vanno poi aggiunti un centinaio di personale fornito dalla cooperativa "Project".

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In campo le istituzioni

Una situazione che aveva spinto la proprietà della Eurogravure (il Gruppo Pozzoni) ad affidare all'esterno la stampa dei periodici, per evitare il rischio di perdere clienti. In campo sono scese anche le istituzioni. Il sindaco di Treviglio Juri Imeri aveva già incontrato i lavoratori davanti all'azienda per ascoltare le loro richieste. Successivamente ha organizzato un incontro in Municipio con i sindacati, alla presenza del consigliere regionale Giovanni Malanchini, il quale ha promesso l'istituzione di un tavolo per discutere della questione.

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Commenti
Massimo

Sono un ex dipendente Eurogravure. Da anni i lavoratori sono sotto pressione da parte dele varie proprietà che si sono avvicendate dalla nascita della EG. Nessuno dice che però questa azienda non ha mai incrementato il numero degli occupati. Anzi, fino a un anno fa ha fruito di un'ulteriore prepensionamento di diverse decine di persone per non parlare delle varie riorganizzazioni che hanno solo comportato più sacrifici per i dipendenti senza alcun vantaggio salariale. La nuova proprietà, Pozzoni, quando è subentrata conosceva bene la situazione e si è trovato già il lavoro fatto. Però probabilmente non basta. Appiattimento dei salari e massimo sfruttamento della forza lavoro. Questo non è essere imprenditori ma ben altro. Gli ex colleghi quindi fanno bene a protestare, questi cosidetti imprenditori non meritano di essere chiamati tali. Avanti così!

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