Estorce sesso e soldi per non denunciare una taccheggiatrice: arrestata guardia giurata
Ha pretesto in totale 200 euro, di ripetere frasi in cui lei "confessava" di desiderarlo, e le ha chiesto un rapporto in auto. Ma i carabinieri hanno sventato l'estorsione,

Ha preteso soldi e sesso per non denunciare per il tentato furto di una piastra per capelli, commesso da una giocane taccheggiatrice. Ora dovrà rispondere di estorsione, tentata violenza sessuale e violenza privata. Protagonista, un 53enne che prestava servizio come guardia giurata in un centro commerciale di Cremona.
Un furto da 50 euro al supermercato
Tutto è cominciato a fine agosto, quando una donna ha tentato di rubare una piastra per capelli del valore di 50 euro dagli scaffali del centro commerciale. La guardia giurata 53 anni, l'ha sorpresa, e come normalmente accade in questi casi, l'ha fermata una volta superate la cassa del negozio. Ma invece di chiamare, come avrebbe dovuto, i carabinieri, l'uomo ha deciso di approfittare della sua posizione. Accompagnata in uno stanza, la donna ha ammesso il furto e si è resa disponibile a pagare il prodotto pur di non avere conseguenze di carattere penale. Disoccupata e in cerca di lavoro, temeva infatti che una condanna per furto sulla sua fedina penale le avrebbe precluso ogni possibilità di trovare un impiego.
L'inizio dell'incubo
Lui, fingendo di venirle incontro, non ha in effetti chiamato il 112, ma il suo intento era tutt'altro che umanitario. Ha tenuto copia del suo documento d'identità, del suo numero di telefono. E ha deciso di ricattarla.
Per la donna è stato l'inizio di un incubo: quello stesso giorno la guardia giurata l’ha contattata al telefono spiegandole che per presentare la denuncia di furto avrebbe avuto tre mesi di tempo, e che quindi avrebbe dovuto "rendersi disponibile" nei suoi confronti, per poter stare tranquilla. Qualche giorno più tardi l’ha chiamata nuovamente e le ha chiesto un incontro in un luogo appartato della periferia della città. E lei, disperata, ha accettato.
Le chiede 150 euro, e di ripetere frasi in cui lei "confessava" di desiderarlo
Lì, in macchina, la guardia giurata le ha preso il telefono e lo ha spento, probabilmente per evitare di lasciare prove dell'estorsione. Poi, con la scusa di aver sostenuto dei viaggi al fine di spiegare "ai suoi capi" la mancata denuncia, ha preteso un rimborso di 150 euro. Lei, terrorizzata, ha quindi accettato di consegnare la somma richiesta. Non contento, la guardia giurata le ha fatto ripetere delle frasi in cui lei lo ringraziava per il suo interessamento nella vicenda del tentato furto, e confessava di desiderare di avere un rapporto sessuale con lui.
La "trappola" dei carabinieri
A questo punto, la donna si è finalmente decisa a denunciare il fatto ai carabinieri, anche su consiglio della madre. Ed è scattata la trappola: alcuni giorni dopo il 53enne è tornato alla carica e in una telefonata le ha detto che doveva esserle grata per quanto fatto per lei e che doveva essere sempre a sua disposizione per quello che lui le chiedeva, dicendole anche che a breve avrebbero dovuto incontrarsi nuovamente. Nel frattempo i carabinieri di Cremona avevano dato inizio alle indagini e avevano identificato il vigilantes. Il 53enne ha incalzato la vittima dandole un appuntamento per il pomeriggio del 21 settembre e la donna si è presentata in caserma per comunicarlo immediatamente ai militari, riferendo anche che era sua intenzione aderire all’invito perché aveva già detto all’uomo che questo sarebbe stato l’incontro che avrebbe chiuso definitivamente i loro rapporti. Così, nel primo pomeriggio di mercoledì scorso la donna si è presentata nel luogo indicato, fuori dalla città. Le intenzioni del soggetto erano chiare: pretendere del sesso.
Nel frattempo, i carabinieri della Sezione Operativa di Cremona erano già schierati: diversi militari, in abiti civili, hanno seguito l’auto della donna pronti a intervenire nel momento opportuno. La donna, sapendo che l’uomo le avrebbe fatto spegnere il cellulare, ha nascosto un secondo telefono sotto un sedile in modo da poter registrare le conversazioni dell’intero incontro.
Le chiede di fare sesso in auto
Presentatasi all'incontro, il 53enne le ha inizialmente chiesto 50 euro, poi di ripetere alcune frasi denigratorie, e infine le ha intimato di avere un rapporto sessuale con lui. La donna ha consegnato i 50 euro all’uomo, ma alla richiesta di prestazione sessuale è scesa dall’auto. Così i militari, appostati, sono intervenuti: hanno bloccato l’uomo mentre stava scendendo dal mezzo. Inutile il tentativo di far cadere i 50 euro nel vano portaoggetti del veicolo, credendo di non essere visto: i militari a quel punto lo hanno fermato, e hanno tranquillizzato la donna che era evidentemente spaventata e in un forte stato di agitazione.
Potrebbe non essere la prima volta
Accompagnato presso la caserma di Cremona, è stato dichiarato in arresto per estorsione, tentata violenza sessuale e violenza privata. Il denaro è stato restituito alla vittima e il 53enne è stato successivamente accompagnato presso il carcere di Cà del Ferro. La mattina del 23 settembre l’arresto è stato convalidato. Da parte dei militari della Sezione Operativa di sono in corso ulteriori indagini per accertare se l’uomo, in passato, ha tenuto condotte analoghe nei confronti di altre donne.