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Emergenza siccità, i fiumi soffrono e la Bassa ha sempre più sete

Il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca ipotizza già di dover scegliere quali comprensori irrigui salvare.

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E’ drammatica la situazione delle risorse irrigue della Bassa. Tanto che il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca ipotizza già di dover scegliere quali comprensori irrigui salvare.

La Bassa ha sete: l'Adda al limite

La situazione peggiore riguarda il fiume Adda, dove è in atto la contabilità delle derivazioni al 65 per cento.
"Al momento si riesce ad assicurare le risorse idriche necessarie al Pluvirriguo dell’Isola, al comprensorio delle code della roggia Morlana e Colleonesca, al comprensorio della Morla di Comun Nuovo e Spirano e al comprensorio delle rogge Urgnana e Vescovada", ha spiegato il presidente del Consorzio Franco Gatti.
Purtroppo però le scorte invasate nel lago di Como, che alimenta l’Adda, si stanno abbassando: "Si stima che entro il prossimo fine settimana si raggiunga il minimo di regolazione – ha precisato Gatti - Al raggiungimento del limite di regolazione si ipotizza una riduzione delle competenze al 30 – 35 per cento. Il Consorzio, in questa situazione, potrà ragionevolmente garantire acqua solo a due comprensori e si troverà costretto quindi ad adottare misure molto drastiche di razionamento. In particolare stiamo valutando se optare per la turnazione dei comprensori, oppure scegliere due comprensori da salvare".
La situazione potrebbe ancora peggiorare: "Si è in attesa delle decisioni che verranno prese da Autorità di Bacino e dalle autorità Governative in merito alle problematiche di approvvigionamento idropotabile lungo l’asta del fiume Po, che potrebbero comportare ulteriori riduzioni nelle derivazioni", ha messo in guardia Gatti.

Meglio il Brembo

Fortunatamente meno drammatiche sono le condizioni degli altri fiumi della Bassa, a cominciare dal Brembo, che alimenta la rete delle rogge trevigliesi.
"Tutte le derivazioni sono attive – ha spiegato Gatti – la roggia Brembilla ha una portata media di circa 3,5 metri cubi al secondo, la roggia Moschetta ha una media di circa 2,5 metri cubi al secondo, mentre la roggia Vignola una media di circa 3,3 metri cubi al secondo. Inoltre a sostegno della rete irrigua entro il prossimo fine settimana potrà essere messo in funzione l’attingimento di acqua dalla Cava Moschetta che consentirà di immettere una portata di 1,5 metri al secondo nella roggia Morletta".

Il Serio è in secca

Il fiume Serio (nel video le condizioni di oggi, 22 giugno 2022 a Bariano) dipende dagli svasi dei laghi prealpini da parte di Enel. "Per intervalli anche di un’ora le derivazioni si riducono fino quasi ad azzerarsi",  spiega il presidente del Consorzio. Facile quindi immaginare che le rogge alimentate dal Serio ne risentano: "Al momento si derivano la roggia Borgogna con portate medie di circa 2,3 metri cubi al secondo e la roggia Serio con portate medie di circa 2,4 metri cubi al secondo. La roggia Morlana invece non sta derivando", ha sottolineato Gatti.

Cherio e Oglio

Sul fronte orientale della pianura, il Cherio alimenta la roggia Bolgare con una portata di 450 litri al secondo, mentre sull’Oglio è in atto la contabilità delle derivazioni al 50 per cento. "Sull’impianto pluvirriguo dell’Oglio al momento non vi sono riduzioni nella derivazione anche grazie alle economie gestionali attuate nei prelievi delle settimane passate", ha rassicurato Gatti.

Non destano al momento preoccupazioni neppure i comprensori di Caravaggio, Fornovo, Mozzanica e Misano, irrigati con acqua di falda.
"Superati i problemi sulle reti elettriche dell’ultimo fine settimana non ci risultano problematiche particolari – ha spiegato infine il presidente  - L’attenzione massima è rivolta ai livelli delle falde freatiche, particolarmente depresse, che riducono, per ora in modo lieve, la capacità di emungimento dei pozzi".
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