Era nato a Caravaggio

E' morto Pepi Merisio, con i suoi scatti raccontò la Bassa

Fotografo di livello internazionale, viveva a Bergamo da molti anni. Nei suoi scatti ha rivissuto la civiltà contadina.

E' morto Pepi Merisio, con i suoi scatti raccontò la Bassa
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Addio a Pepi Merisio: il fotografo della luce di fama ormai internazionale, nato a Caravaggio nel 1931, è  scomparso oggi, 3 febbraio 2020, all'età di 90 anni.

Addio a Pepi Merisio

Pepi Merisio era uno dei più importanti fotografi italiani. Nato a Caravaggio nel 1931,  abitava a Bergamo da decenni ma non aveva mai perso il suo legame con la Bassa "agricola", che ha ritratto in diverse occasioni.  Aveva cominciato a fotografare per hobby alla fine degli Anni Quaranta, mentre era studente (si era laureato in Filosofia). Negli Anni Cinquanta le sue immagini cominciavano a venire apprezzate e pubblicate da diverse riviste, a cominciare da quella del Touring (“Le Vie d’Italia”), da Famiglia Cristiana, Camera, Stern, Paris Match, Epoca. Tra le sue prime immagini viene ricordata quella all’interno della Stazione Centrale di Milano, con il gioco quasi metafisico dei raggi di luce (è del 1953).

Pepi Merisio
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Pepi Merisio - Fotografia

Città Alta anni '60 Pepi Merisio
Foto 2 di 8

Città Alta anni '60 Pepi Merisio

Pepi Merisio
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Pepi Merisio - Una scena agricola in montagna

Pepi Merisio
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Pepi Merisio - Ritratto di una mamma con bambino

Pepi Merisio
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Pepi Merisio a Caravaggio

Guardami mostra Pepi Merisio
Foto 6 di 8
Guardami mostra Pepi Merisio
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Guardami mostra Pepi Merisio
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Da Bergamo alla "corte" di Paolo VI

Fu all’inizio degli Anni Sessanta che decise di fare il fotografo professionista. E alla fine di quegli anni arrivò la pubblicazione del suo primo, storico volume: Terra di Bergamo. In quel decennio, Merisio aveva messo a fuoco la sua ispirazione: la vita dei semplici che stava per cambiare radicalmente davanti all’avanzata della “modernità”. In quegli anni divenne anche fotografo ufficiale di Papa Paolo VI nel corso dei suoi viaggi. Nel 2019, a Bergamo, la sua arte fu raccolta nella mostra “Guardami” al museo della Fotografia Sestini.

Innamorato della sua terra

"La città di Caravaggio saluta con affetto Pepi Merisio e partecipa al cordoglio dei famigliari - ha scritto il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini sul suo profilo Facebook - Lo ricordiamo e ringraziamo per i suoi scatti che hanno saputo cogliere e immortalare la bellezza e la poesia della terra bergamasca e della sua gente, che bene conosceva e di cui era profondamente innamorato".

Premi e riconoscimenti

Innumerevoli i premi e i riconoscimenti internazionali della sua lunga carriera. Tra i principali il premio "New talent of Popular photography" a  New York, nel 1963, il Premio Fermo Reportage Fotografico, il  Premio Nazionale Fotoreporter italiani, il  Premio Internazionale Fotogiornalismo . Nel 1988 viene nominato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche  Maestro della Fotografia Italiana.  

Gori: "Bergamo perde un artista internazionale"

"Con la scomparsa di Pepi Merisio Bergamo perde un artista di statura internazionale, innamorato del suo territorio e dei bergamaschi. Le sue fotografie hanno raccontato il nostro paesaggio, la vita delle comunità rurali e i cambiamenti che le hanno attraversate nel corso del Novecento" scrive il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.  "Proprio recentemente Bergamo ha voluto onorare il grande fotografo: con la mostra “Guardami”, allestita nel 2019 negli spazi del Museo della Fotografia Sestini al Chiostro di San Francesco, a cura della Fondazione Bergamo nella Storia, e con la benemerenza civica che avevamo deciso di attribuirgli sul finire dello scorso anno, e che purtroppo non ho avuto la possibilità di consegnargli a causa delle limitazioni anti-Covid. Le sue istantanee, custodite proprio nell’archivio del Museo della Fotografia, rappresentano un pezzo della nostra storia e della nostra vita."

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