Due anni per regolarizzare la badante che accudiva i suoi zii: "Un'odissea ma ce l'ho fatta"
E' possibile attendere così tanto per una burocrazia lenta e incompetente?
Due anni per ottenere la regolarizzazione della badante che accudiva i suoi zii. Dopo ben 25 mesi Silvia Bugini, commerciante di Lurano, può archiviare la questione: "E' stata un'odissea, ma ce l'ho fatta".
Due anni per regolarizzare la badante
Tutto era iniziato nel luglio 2020 quando la donna era stata assunta come badante per curare i tre zii anziani della Bugini. Il 20 luglio la luranese ha presentato la domanda di regolarizzazione e a settembre ha ricevuto dalla prefettura il numero fiscale provvisorio (composto solo da numeri). Tutto sembrava procedere nel verso giusto: il codice, infatti, serviva a redigere il contratto di lavoro, aprire una posizione Inps per il versamento dei contributo, ma non è sufficiente invece ad aprire un conto corrente.
"E io come la pago? - spiega Bugini - In contanti era fuori discussione, non avrei potuto farle accumulare soldi in casa con tre anziani, e se qualcuno li avesse derubati? Per anni (la donna era in Italia da 12 anni) l'avevano aiutata le amiche oppure i soldi li mandava a casa con degli autisti, ma ormai non era più possibile. Io, però, ero sicura di non volere una persona "in nero" a seguire i miei zii. Per mesi le ho tenuto i soldi sul mio conto in attesa che potesse aprirne uno suo".
Persi nella burocrazia
Poi, però, è calato il silenzio. La prima convocazione in prefettura arriva il 4 novembre 2021, 16 mesi dopo la richiesta e da un controllo dei documenti emergono delle lacune.
"Mi dicono che il documento d’ospitalità non va bene - continua - Vengo tacciata di aver dichiarato il falso, perché l’ho compilato io in Comune difronte all’impiegato comunale e in qualità di datore di lavoro ho indicato l’indirizzo dove abitano gli zii e dove la badante veniva ospitata e che la casa è di proprietà degli assistiti ovviamente tale indirizzo non corrisponde al mio indirizzo indicato nella pratica quindi questo documento il 4 novembre ho dovuto rifarlo in comune portandoci lo zio di 86 anni. Poi mancava il documento di alloggiabilità che va richiesto in Comune, (ovviamente non era nell’elenco dei documenti elencati all’atto della presentazione), ma solo nella convocazione. Così lo abbiamo richiesto (pagato 30 euro) e ritirato il 22 novembre".
Non è (quasi) mai troppo tardi
E ancora tutta una serie di documenti da aggiornare, modificare e produrre. A gennaio 2022 la seconda convocazione che finalmente (ma non senza intoppi) si conclude positivamente: i documenti vengono inviati in questura che le dà un appuntamento per il 27 giugno. Altri sei mesi di attesa ancora nella difficoltà di trasferire i suoi soldi.
"Nel frattempo la salute dei miei zii ha richiesto un’assistenza medica giornaliera e sono entrati in RSA il 29 gennaio 2022 così ho dato il preavviso di licenziamento alla badante - racconta Bugini - Lo zio purtroppo muore l'11 marzo. Sono rimasta in contatto con la badante che mi ha spiegato come il 27 giugno di fatto sia stato solo di verifica. Lei nel frattempo ha trovato un nuovo lavoro per fortuna con regolare contratto. Due settimane fa riceviamo la convocazione per l'11 agosto e finalmente ritira il codice fiscale Che dire di acqua sotto i ponti ne è passata".