Caravaggio

Doppio lutto nel mondo della scuola della Bassa

Riposa con in mano un romanzo di Sveva Casati Modignani: la sua passione, fino alla soglia dei cento anni, era sempre stata la lettura

Doppio lutto nel mondo della scuola della Bassa
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Doppio lutto nel mondo della scuola della Bassa bergamasca. Dopo la maestra Monica Gamba, a Treviglio, si è spenta a Caravaggio Elena Teresa Raimondi: insegnante di scuola primaria per una vita, avrebbe compiuto cent’anni tra soli quattro mesi, ma il suo cuore ha smesso di battere mercoledì mattina.

Nata a Caravaggio da genitori originari di Vaiano Cremasco, Elena Teresa Raimondi si era diplomata al Collegio degli Angeli di Treviglio e aveva cominciato a insegnare nelle valli bergamasche, quindi alle scuole rurali di Fara Olivana, nelle cascine, per poi approdare a Vidalengo e alla fine alla scuola «Merisi» dove è diventata una vera e propria istituzione, rimanendovi per una trentina d’anni.

Severa e intransigente: una maestra d'altri tempi

Commossi i ricordi di chi l'aveva conosciuta dall'altro lato della cattedra.

"Una donna severa, sia a scuola che a casa con noi tre figli - ha raccontato una di loro, Fabiola Reali, con la quale la maestra viveva - si è sciolta un po’ negli ultimi anni con la sua pronipote. D’altra parte è rimasta vedova a 56 anni e ha perso mio fratello, morto giovane. Si era fatta una corazza. Era innamorata della scuola, e sono stati tanti gli ex alunni che la ricordano, vuol dire che qualcosa ha dato. Alla festa per i cento anni della “Merisi” non è mancata".

"Una grande donna, una grande maestra e una grande mamma, noi eravamo le bambine di via Bonsignori" ha ricordato una ex alunna in visita, Licia Capetti. La maestra era stata colpita da un infarto giovedì della scorsa settimana ed era stata ricoverata all’ospedale di Treviglio in Rianimazione, ma aveva tenuto duro. "Si era ripresa, nonostante il cuore fosse rimasto fermo una ventina di minuti, aveva una fibra incredibile - ha continuato la figlia - poi però mercoledì mi ha stretto la mano e ha esalato l’ultimo respiro. A dicembre aveva ricevuto dall’Amministrazione comunale una medaglia per il lavoro svolto a favore della comunità".

"Una maestra austera ma che sapeva tenere vicino le alunne che più vedeva in difficoltà, sia a scuola che a casa - ha raccontato Pinuccia Tadini, ex allieva divenuta anche sua collega alla Merisi - Sapeva fare gruppo, infatti nella nostra classe, allora composta da tutte bambine, ancora oggi non abbiamo perso i contatti. Un aneddoto particolare? I suo voti: dal 5 all’8. Mai nessuno ha avuto la soddisfazione di portare a casa un 9 o un 10 e questo perché, ci disse, dovevamo abituarci alle durezze della vita. Ci ha insegnato che i 10 non si regalano. L’altra cosa che mi è rimasta dentro sono le poesie che lei amava molto e ci invitava a recitare: da lei ho preso un po’ della mia teatralità".

Riposa con in mano un romanzo di Sveva Casati Modignani

La salma è stata composta nella sua casa di via Bonsignori, i funerali alle 9.30 di ieri, sabato. Tra le sue mani, la famiglia ha deciso di porre uno romanzo della sua autrice preferita, Sveva Casati Modignani, perché la maestra non aveva mai smesso di leggere, era la sua passione.

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