Inchiesta nel calcio

Doppia assoluzione per il barianese Luca Silvani dopo l’inchiesta de “Le Iene”

L'ex responsabile del settore giovanile blucerchiato Luca Silvani è uscito pulito dalle indagini avviate dopo l'inchiesta de "Le Iene".

Doppia assoluzione per il barianese Luca Silvani dopo l’inchiesta de “Le Iene”
Il barianese Luca Silvani doppiamente assolto: l’ormai ex responsabile del settore giovanile della Sampdoria, finito la primavera scorsa al centro di un’inchiesta de “Le Iene”, è risultato innocente sia dall’indagine interna della società che da quella, ben più temibile, della Procura Federale FIGC.

Una vita nel mondo del calcio

Originario e residente a Bariano, il 42enne Silvani è nel mondo del calcio da 19 anni: una carriera, la sua, che ha interamente seguito la “gavetta” tradizionale passando da allenatore di Pulcini, Giovanissimi ed Esordienti fino al ruolo, mantenuto per dieci anni, di responsabile scouting Italia per l’Atalanta. Dieci anni durante i quali Silvani ha scoperto e selezionato per la Dea giocatori di livello quali Dejan Kulusevski, Giorgio Scalvini, Amad Traore e molti altri, per un valore di mercato attuale complessivo pari a quasi 200 milioni di euro.
Abilitatosi a responsabile di settore giovanile, attraverso un corso terminato con il massimo dei voti a Coverciano, Silvani ha assunto tale ruolo nella Sampdoria di Matteo Manfredi dal primo luglio 2024 con un contratto triennale conclusosi anzitempo tre mesi fa. Nel mezzo, l’inchiesta del programma di Italia 1 relativa al tesseramento “senza provino” del giovane Emanuele Profeti e la conseguente bufera mediatica in cui il barianese è rimasto coinvolto dopo la messa in onda, a giugno, delle registrazioni effettuate di nascosto dalla trasmissione il tre febbraio di quest’anno, ultimo giorno di mercato.

“Nessuna responsabilità”, Silvani “assolto” da entrambe le indagini

Un caso mediatico rapidamente rimbalzato su numerose testate – anche la nostra – dal quale sono scaturite due indagini: una interna alla Sampdoria, che dopo aver inizialmente sospeso Silvani (scelta contestata dal diretto interessato attraverso i propri legali) si è espressa il due settembre scorso comunicando di non aver riscontrato alcuna responsabilità a suo carico. Da lì, per altre ragioni, la decisione di rescindere il contratto di comune accordo.
Ben più approfondita e “temibile” la seconda indagine, condotta invece dalla Procura Federale Figc, che dopo accurate indagini è arrivata il 14 ottobre scorso a un verdetto di archiviazione perché, si cita, “non sussistono fattispecie di rilievo disciplinare”. Nessuna irregolarità né alcun illecito, dunque, nell’operato di Silvani e nel tesseramento di Profeti, che era stato selezionato in prova e a costo zero, senza alcuna sponsorizzazione a suo sostegno.
E ora? Attraverso i propri legali, nelle scorse settimane Silvani ha commentato positivamente l’archiviazione dell’indagine: “La Procura Federale ha accertato in modo inequivocabile l’assenza di qualsivoglia illecito sportivo, ponendo fine alle indagini sul tesseramento del calciatore Emanuele Profeti e sulla presunta sponsorizzazione mai avvenuta – ha dichiarato all’Ansa – Questa decisione sancisce la mia totale estraneità e la correttezza del mio operato”. Ora, per il barianese, la volontà di rimettersi in carreggiata dopo l’evidente danno d’immagine subito nei mesi scorsi. Interpellato dalla nostra testata, Silvani ha infatti confermato di aver attraversato “mesi difficili, in cui mi sono trovato a dover spiegare e giustificare per una cosa non fatta, per la quale tutti mi vedevano a priori come colpevole”. Mantenendo un profilo basso sino all’archiviazione, l’ex responsabile del settore giovanile blucerchiato è ora tornato al lavoro, visionando partite e talenti in attesa di un nuovo incarico nel proprio ruolo.