Dopo il lockdown rinasce l'amore per le biciclette, ma occhio ai furti
I ciclisti sono stati presi d'assalto: si riparano le vecchie bici e se ne comprano di nuove per tenersi in forma e lontano dal virus.
Sarà che il 2020 è stato un anno «senza primavera», costretti come siamo stati per due mesi a guardare le belle giornate scorrere fuori dalla finestra. Sarà che le vacanze, per parecchi, saranno un lontano miraggio. Sarà che è un mezzo individuale, ecologico e a prova di virus. Di certo, in queste prime settimane di (quasi) libertà i trevigliesi e non solo hanno riscoperto alla grande la bicicletta.
Per accorgersene basta fare quattro passi fuori città, lungo le linee della «bicipolitana» e poi fuori sulle piste ciclabili che collegano - più o meno - la rete dei Comuni della pianura. Ma ancora più chiaramente lo vedono i ciclisti e i rivenditori di biciclette, letteralmente presi d'assalto in queste settimane in cui il mercato sembra aver preso il volo.
Ciclisti presi d'assalto
«Se lavoriamo di più? Non mi fermo un attimo, da quando abbiamo riaperto - spiega uno degli storici ciclisti trevigliesi, Gianfranco Possenti, dalla sua bottega di via dei Mille - Finito il lockdown, la gente evidentemente ha voglia di pedalare...».
Il segmento più florido per Possenti è quello del nuovo: complice la crisi economica che comunque morde, l'offerta sul mercato dell'usato è piuttosto rallentata.
«La gente che ha una bicicletta in buono stato se la tiene e piuttosto la fa riparare - spiega - Ho molte riparazioni in corso, infatti. Oppure se ne compra una nuova, soprattutto perché come ogni anno ci sono anche i soliti furti. In stazione, nei parcheggi dei centri commerciali... Bisogna stare attenti».
Conferma un leggero aumento dell’attività anche Giovanni Marino, titolare di «Marino Bici» di via Mazzini.
«C’è da considerare - ha però sottolineato - che abbiamo l’arretrato dei due mesi di chiusura. Per noi questa è alta stagione, quindi è normale lavorare di più. E forse la chiusura forzata in casa ha spinto qualcuno in più a usare la bicicletta».
Anche all'outlet della Bianchi in frazione Battaglie il responsabile del punto vendita da qualche giorno a questa parte vede le vendite galoppare. Complice le misure anti-virus, fuori, sul grande piazzale, c'è persino la coda.
Furti di bici, denunciare sempre
Come ogni anno, proprio in concomitanza con l’utilizzo della bicicletta, cominciano anche i furti delle due ruote, soprattutto nei luoghi sensibili come le stazioni ferroviarie. Un fenomeno che, però, quest’anno sembra in diminuzione.
«Noi abbiamo avuto un calo delle denunce - ha detto il comandante della Polizia locale di Treviglio, Antonio Nocera - e lo stesso anche i colleghi delle altre forze dell’ordine».
Nocera ha poi dato dei consigli per rendere la vita più difficile ai ladri.
«Innanzitutto bisogna comprare una catena molto grossa resistente - ha suggerito - La bicicletta va poi possibilmente legata con il telaio e la ruota posteriore a una struttura fissa. Nelle stazioni, poi, l’ideale è posteggiarle nei pressi delle telecamere di videosorveglianza. Infine, consiglio sempre di presentare la denuncia, così da poter riavere la bici se viene ritrovata e per permettere a noi di monitorare la situazione».
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