Romano

Dopo cinquant'anni chiude la storica "Carrozzeria Pagani e Manenti"

Aperta a Romano nel 1973 da due giovani soci, l’attività è cessata il 31 dicembre 2024, mezzo secolo vissuto tra la gente.

Dopo cinquant'anni chiude la storica "Carrozzeria Pagani e Manenti"
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Aperta a Romano nel 1973 da due giovani soci, l’attività è cessata il 31 dicembre 2024, mezzo secolo vissuto tra la gente.

La fine di un'era

Dopo cinquant’anni vissuti in mezzo alla gente la "Carrozzeria Pagani e Manenti" ha cessato l’attività. Il 2025 ha portato una notizia improvvisa e inaspettata per i tanti clienti che da oltre mezzo secolo affidavano le loro automobile alle cure sapienti di Gigi Manenti e Giovanni Pagani. I due infatti hanno gestito la storica carrozzeria nata a metà degli anni ‘70 a Romano.

Gli inizi a Romano

Giovanissimi, appena tredicenni Manenti e Pagani si conoscono lavorando in una carrozzeria a Romano. Siamo a metà degli anni 60 e i due crescono fianco a fianco imparando giorno dopo giorno l'arte del mestiere di sistemare le carrozzerie delle automobili. Un tirocinio in piena regola, dove i due apprendisti imparano tutto quello che c’è da sapere su parafanghi, cofani e verniciatura. Così i due forti del sapere e delle competenze acquisite quasi dieci anni dopo, nel 1973 iniziano l’attività in proprio e da soci e aprono in pieno centro a Romano, a ridosso di piazza Fiume la prima «Carrozzeria Pagani e Manenti». L’attività spicca subito il volo, il passaparola tra i clienti cresce il volume del lavoro e così un anno dopo, nel 1974 i due decidono di trasferirsi a Cortenuova, nel capannone in via Carducci nella zona industriale.

A sinistra Gigi Manenti, a destra Giovanni Pagani, i due soci a metà degli anni '70.

Il boom a Cortenuova

Da allora la carrozzeria si è affermata sempre di più diventando un riferimento per il territorio sino al 31 dicembre 2024 quando ha cessato definitivamente l'attività. In mezzo secolo la carrozzeria ha dato lavoro a oltre cinquanta persone tra operai e impiegati di Romano e dintorni. Mentre è impossibile calcolare il numero dei clienti preoccupati che ancora oggi, con le automobili ammaccate si recano al capannone vuoto in via Carducci sperando di trovare i due carrozzieri, e vedersele restituire come nuove.

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