Dopo 53 anni il «Luigi Defendi» non sarà più gestito in automatico dalla Usd Vidalengo
Aperta la manifestazione di interesse. La prima a farsi avanti è l’Usd Caravaggio, come afferma il direttore generale Giuseppe Prevedini.
L’impianto sportivo «Luigi Defendi» delle frazione caravaggina di Vidalengo potrebbe non essere più gestito dalla Usd Vidalengo come accaduto negli ultimi 53 anni. Stop all'affidamento diretto a favore della gara pubblica.
Aperta la manifestazione di interesse per il Luigi Defendi di Vidalego
Nei giorni scorsi la Giunta ha deliberato di approvare la manifestazione di interesse con la quale intende affidare in via preferenziale la gestione a società ed associazioni sportive dilettantistiche ed enti di promozione sportiva stabilendo che, nel caso di investimenti, l’eventuale costo relativo alla quota annua di ammortamento sostituisce il canone di concessione o di locazione dell’impianto che la società o l’associazione dovrebbero versare al Comune.
Un braccio di ferro cominciato nel 2021
Una vicenda spinosa questa, cominciata due anni fa, quando la convenzione che consente alla società l’uso del centro sportivo, realizzato oltre mezzo secolo fa dai vidalenghesi su un terreno comunale in concessione, stava per scadere. La dirigenza aveva posto la questione già due anni prima, ma l’Amministrazione comunale voleva vederci chiaro e con l’arrivo della pandemia tutto si era arenato. I tecnici comunali infatti avevano fatto un sopralluogo ed erano emerse alcune problematiche che sono rimaste sul tavolo. In primo luogo la natura dell’attività, se istituzionale o commerciale: la presenza di un bar, l’affitto del campo ad altre realtà, il numero dei tesserati caravaggini e la dirigenza non autoctona, avevano spinto l’Amministrazione guidata dal sindaco Claudio Bolandrini a chiedere opportuna documentazione prima di decidere se procedere all’assegnazione diretta oppure optare per una gara pubblica.
La società, dal canto suo aveva spiegato che affittare il campo quando non serve alle proprie squadre rientra nelle normali attività di gestione di una società e che i ricavi servono per coprire le spese. In merito alla questione tesserati, il 25% sono di Caravaggio, il resto per la maggior parte di Treviglio, e tuttavia essendo quello di Vidalengo una realtà piccola l’arrivo di nuovi ragazzi è sempre gradito. Quanto all’organigramma non autoctono, la società aveva evidenziato come ne fanno parte persone che, pur non abitando a Vidalengo, hanno sempre lavorato nella società.
Tregua temporanea
La diatriba che si era poi placata, ma non risolta, con la concessione di una proroga.
"Abbiamo concesso una proroga al fine di consentire la ripresa e lo svolgimento delle attività sportive per la stagione e garantire la necessaria ed opportuna programmazione di quelle future - aveva spiegato il primo cittadino - contestualmente approfondire la possibilità di provvedere al rinnovo tramite l’affidamento diretto della concessione come richiesto dall’Usd Vidalengo o la necessità inderogabile di provvedere mediante una procedura ad evidenza pubblica alla selezione del concessionario".
Era stata poi concessa una seconda proroga, ma nei giorni scorsi è arrivata la decisione di cambiare strada.
Il sindaco: "La proroga è l'eccezione, non la norma"
"La proroga è una concessione straordinaria ed era condizionata e giustificata dall’emergenza sanitaria in corso - chiarisce il primo cittadino - non può diventare la norma ed essere continuamente rinnovata. L’entrata in vigore dal gennaio 2023 del Dlgs 38/2022 prescrive infatti l’evidenza pubblica per le assegnazione degli impianti sportivi dando priorità alle associazioni dilettantistiche. La manifestazione d'interesse garantisce la necessaria trasparenza e consente di individuare la gestione migliore del bene nell'interesse della comunità per la promozione della pratica sportiva".
Si fa avanti l'Usd Caravaggio
L'Usd Caravaggio, che da tempo sostiene spese per l'uso di campi esterni, è tra le pretendenti.
"Potremmo essere interessati, per noi sarebbe una cosa positiva - afferma il direttore generale Giuseppe Prevedini - elimineremmo i quattro campi in altri paesi, le spese sono tante".