Don Angelo Angioletti, l'uomo oltre il prete a 50 anni dalla sua scomparsa

L’ultimo giorno della sua vita, don Angelo Angioletti, lo trascorse nella sua Ciserano. Da quel giorno, il 15 settembre 1974, sono trascorsi 50 anni, ma la sua memoria, così come le tante iniziative nate sotto la sua guida, resta viva. Se ne andò a soli 52 anni, proprio durante i festeggiamenti del patrono San Giuliano, lui che, negli anni intensi del Dopoguerra, era stato in grado di lasciare un segno diventato indelebile nei "suoi ragazzi".

Il segno di don Angelo

In paese, così come a Morengo dove aveva trascorso gli ultimi sette anni della sua vita, a ricordarlo c’è una via che porta il suo nome. Ma i ricordi più belli sono custoditi da chi, a quei tempi ragazzo, ha potuto crescere sotto la sua salda ma illuminata guida.
Il curato nei suoi molti anni di ministero a Ciserano dette impulso a così tante iniziative e attività che - come ricorda Armando Zucchinali - "nel cercare di ricordarle tutte, ci si smarrisce increduli che un giovane prete avesse cosi tanta dedizione alla sua vocazione, alla sua missione in questo nostro paese".
Don Angelo arriva a Ciserano nel 1951 ed è con lui che nella ex-fabbrica del Canatore vede la luce il nuovo Oratorio maschile che diventerà il luogo di riferimento per generazioni di ciseranesi e sarà il fulcro di tutta la pastorale giovanile. Don Angelo ha introdotto un nuovo modo di fare la dottrina cristiana: per classi di coetanei, con catechisti laici appositamente preparati.

L'oratorio, la "seconda casa"

"L’Oratorio era la nostra seconda casa, sempre aperto per giocare, incontrare gli amici - ha ricordato Zucchinali - Per noi, due pomeriggi alla settimana c'era la tv dei per i ragazzi: una stanza ogni volta strapiena. Quel televisore fu uno dei primissimi entrati in paese. Per i giorni di pioggia? Ping-pong, calcio balilla, e poi dama, scacchi, tris: una rivoluzione in un paese di briscola, scua e cotècc".

Negli anni, don Angelo fondò l'Unione Sportiva Ciseranese dando avvio alla squadra di calcio e al Csi per i più giovani. Avviò alle gare provinciali qualche buona promessa del ciclismo, introdusse la pallavolo e dotò l’oratorio di un nuovo, regolare campo da calcio.

"Don Angioletti è stato un grande promotore di cultura in paese, con i pochi fondi di allora ma con la sua entusiasmante passione - ha proseguito nel ricordo - All'Oratorio volle che si costruisse il nuovo cinematografo, fondò la corale parrocchiale, ancor oggi vitale e diede vita al “Cavicchio”, il notiziario del paese. Sempre attento ai problemi del lavoro specialmente alla dura realtà degli emigranti ciseranesi, fu un sostenitore di Zingonia e del lavoro locale, per giovani e ragazze e diede impulso alla fondazione delle Acli ciseranesi".

Un prete all'avanguardia

Don Angelo aveva saputo creare attorno a sé il terreno fertile per iniziative allora d’avanguardia come le conferenze tematiche per la gioventù, dove si imparava ad ascoltare e dibattere: ragazzi e ragazze insieme, per la prima volta.

"Era una persona di forte fede cristiana, vasta cultura ma di ancor più grande modestia - lo ha dipinto Zucchinali - Esperto latinista, fu un fine compositore di poesia latina. Parlava tedesco, suonava all'armonium, apprezzava le belle voci e la storia come quella raccontata nell’opuscolo “Ciserano 1965” realizzato insieme a don AngeloUbiali e MartinoVitali. Sono passati cinquant’anni ma don Angelo è ancora qui nei cuori e nella gratitudine di tutti noi, i “suoi ragazzi” di allora".

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