Disagio giovanile, in Lombardia parte la sperimentazione con lo sportello psico-pedagogico a scuola

Il progetto partirà a marzo. Stanziati tre milioni di euro per il prossimo triennio

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Si chiama "Scuola in ascolto" ed è il nuovo progetto di prevenzione promosso da Regione Lombardia per intervenire sul disagio giovanile. Grazie al coinvolgimento di psicologi e pedagogisti, in accordo con i Servizi territoriali e le Ats, l'iniziativa interesserà gli istituti scolastici statali e paritari di primo e secondo grado e gli istituti di formazione professionale.

Disagio giovanile

Tra gli obiettivi dello sportello c'è, in primis, quello di identificare il bisogno di salute, mitigando il peso crescente dei disturbi psicologici e del disagio psichico degli studenti, aumentato in modo sensibile dopo la traumatica esperienza della pandemia. Ma anche intercettare, prevenire e contrastare traumi e disturbi psicologici e del comportamento e individuare con tempestività possibili situazioni psicopatologiche, con l'obiettivo di favorire un'appropriata presa in carico anche dei Servizi socio-sanitari territoriali. Tra le azioni positive anche quella di promuovere abilità e competenze per il successo formativo degli alunni, potenziando i processi di inclusione e integrazione scolastica, con particolare riguardo alla gestione degli alunni con bisogni educativi speciali.

I contenuti del progetto sono stati illustrati oggi dagli assessori regionali Guido Bertolaso (Welfare), Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro), Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) insieme a Laura Parolin, presidente Ordine Psicologi Lombardia e a Silvia Negri, vicepresidente Federazione delle Associazioni dei Pedagogisti.

L'avvio, dopo una sperimentazione iniziale a nella seconda metà di gennaio su 25 scuole statali, 15 paritarie e 15 scuole di formazione professionale, è previsto entro il mese di marzo 2024 e sarà attivo cinque giorni su sette.

Tironi: "Aiutiamo i ragazzi nei momenti difficili"

"Regione Lombardia - ha affermato l'assessore Tironi - sta lavorando attivamente per potenziare il lavoro di assistenza psicologica e pedagogica per le famiglie, gli insegnanti e gli studenti. Abbiamo stanziato oltre 3 milioni di euro per il prossimo triennio. La sperimentazione Scuola in ascolto è un'azione concreta che darà un importante supporto. Saranno infatti presenti professionisti all'interno delle scuole, in spazi dedicati per aiutare i ragazzi nei momenti difficili, come possono essere ad esempio quelli legati ad un disagio psicologico, a problemi legati al bullismo, ma saranno anche un valido aiuto per promuovere le competenze dei ragazzi aiutandoli nella scelta di un percorso scolastico".

Lo sportello psicologico a scuola

Oltre a casi di disagio sociale, gli specialisti operativi negli sportelli possono aiutare gli studenti che hanno difficoltà relazionali o malessere psico-fisico, problemi adattativi, sintomatologia ansioso-depressiva, difficoltà relazionali, disturbi alimentari, disagi emotivi transitori ed altri eventi e traumi da stress, (anche derivanti dalla pandemia).

Saranno anche avviate azioni di sensibilizzazione e formazione, nelle istituzioni scolastiche e formative, a favore del personale della scuola, dei genitori e degli studenti, in modo da affrontare tematiche riguardanti i corretti stili di vita e la prevenzione di comportamenti a rischio per la salute, in raccordo con i Servizi socio-sanitari territoriali e con le progettualità ministeriali e regionali nell'ambito della prevenzione e della promozione della salute.

La realtà dopo il Covid

 "Prima del Covid - ha spiegato l'assessore Bertolaso - gli accessi nei nostri Pronto soccorso per questo tipo di problematiche erano molto limitati. Se ne registrava uno alla settimana. Oggi, purtroppo, è cambiato tutto e i giovanissimi che si presentano in ospedale per questo tipo di disagio possono anche essere tre o quattro al giorno nei grandi ospedali metropolitani. Proprio per invertire questo trend crescente, nel nuovo Piano socio-sanitario per i prossimi cinque anni, a livello sociale il target è proprio quello dei giovani con le loro difficoltà, incertezze e insicurezze".

"La Direzione Welfare - ha continuato Bertolaso - fornisce assistenza sia a livello di prima urgenza nei Pronto Soccorso, sia assolvendo alla necessità di creare dei reparti dedicati senza dimenticare il lavoro che portiamo avanti con le Ats per lavorare nelle scuole sulla base delle segnalazioni. Un'attività che è basata non solo sul prevenire i disagi dei giovani, ma anche nel dare supporto e accompagnamento al difficile compito che i docenti devono affrontare".

Fare rete

Per il servizio "Scuola in ascolto" saranno creati appositi spazi di consulenza e formazione, all'interno delle strutture scolastiche, grazie al coinvolgimento di scuole statali, paritarie e istituzioni formative, che si organizzeranno in rete per garantire la maggiore diffusione del servizio sul territorio. Saranno coinvolti psicologi e pedagogisti selezionati per questo servizio, e saranno in costante raccordo con le Ats di competenza territoriale e in particolare con il Dipartimento PIPPS (Programmazione per l'Integrazione delle Prestazioni
Sociosanitarie con quelle Sociali) e il Dipartimento IPS (Igiene e Prevenzione Sanitaria), con la rete dei Servizi territoriali competenti e con le Scuole appartenenti alla Rete regionale delle Scuole che promuovono Salute (SPS).

Lucchini: "Strumento di prevenzione"

"Regione Lombardia considera prioritaria la prevenzione del disagio giovanile - ha aggiunto Lucchini - Per questo sono stati sottoscritti protocolli con le Prefetture che hanno permesso la messa a terra di percorsi virtuosi di buone prassi ispirati ai principi di legalità e cittadinanza attiva per contrastare dipendenze, bullismo e cyberbullismo. Per questo è stata rinnovata la misura 'Up- Percorsi per crescere alla grande' che prevede voucher per adolescenti e preadolescenti realizzata nei territori delle 8 Ats lombarde e che intende intercettare il disagio dei più giovani offrendo anche un sostegno ai genitori per accompagnarli nella complessa fase della crescita dei loro figli. La 'Scuola in ascolto' sarà dunque un ulteriore ed efficace intervento di prevenzione per il quale abbiamo stanziato risorse importanti. Risorse che non rappresentano una spesa ma un investimento sociale, sui nostri giovani, sul nostro futuro".

Tra le attività previste da "Scuola in ascolto" anche intercettare e gestire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, violenza, disagio giovanile e problematiche comportamentali, al fine di prevenire e contrastare la povertà educativa, la dispersione e l'abbandono scolastico.

In provincia di Bergamo

Per quanto riguarda la Provincia di Bergamo, l'attività dello sportello coinvolgerà 36 istituti professionali, con 8597 studenti e 105 sedi paritarie con 12.612 studenti. Le sedi statali complessive, invece, saranno 140 con 120.418 studenti.

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