Il diamante sparito, il gioielliere svizzero e il delitto (quasi) perfetto di Drago Dragutinovic

Drago Dragutinovic a processo, ma la vittima non si è presentata in aula, rischiando di far rimettere la querela per truffa.

Il diamante sparito, il gioielliere svizzero e il delitto (quasi) perfetto di Drago Dragutinovic
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Una vicenda che ha dell'incredibile, che sembra uscita da un film. C'è un gioielliere svizzero truffato, un diamante da 600mila euro scomparso nel nulla e un presunto truffatore internazionale, Drago Dragutinovic, di casa a Boltiere,  che potrebbe  farla franca.

Drago, il re delle truffe

Parliamo di Drago Dragutinovic, il truffatore di casa a Boltiere (ma è residente a Trezzo), finito a processo ieri per una truffa del 2015 passata alla storia. Ma la querela rischia di essere rimessa: una delle sue vittime più illustri ha deciso di non presentarsi in Tribunale, rischiando di mandare all'aria il processo. Impossibile non ricordare il colpo di cui si è reso protagonista e per il quale è stato rimandato a giudizio. Era il 2015, e a finire truffato era stato un gioielliere svizzero originario di Trinidad e Tobago. Che gli ha consegnato, per niente in cambio, un diamante da 600mila euro e un Rolex d'oro.

Lo scambio da film

Tutto ha avuto inizio nel 2015 quando il gioielliere di Lugano posta un’inserzione su un sito internet per vendere un prezioso diamante, stimato 600mila euro. Arriva una proposta di acquisto dall'Italia. E' di Drago. Classe 1979, nomade e domiciliato all'epoca al campo nomadi di via Guarnerio a Trezzo, è già noto alle Forze dell'ordine. Ma il gioielliere non può sapere in che guaio si sta cacciando. Così, con il suo fido autista, parte dal Canton Ticino per Capriate, per portare a termine la vendita. L'incontro con il misterioso acquirente-truffatore è in un parcheggio, davanti alla filiale Unicredit di via Vittorio Veneto. L’idea è quella di far visionare il diamante al potenziale compratore, entrare in banca, effettuare le verifiche sulla gemma, ed effettuare la transazione. Le cose però non vanno come previsto.  Anzi.

Chiusi in auto

Il gioielliere sale sulla Volkswagen Passat utilizzata per lo scambio ma a un certo punto, quando l’accordo sembra ormai ad un passo ed è arrivato il momento di entrare in banca, l’uomo che sta esaminando il diamante e il Rolex, scende dall’auto. E lascia con un palmo di naso il gioielliere e il suo assistente. Chiude l'auto dall'esterno, e fugge a bordo di una Fiat Stilo facendo perdere le sue tracce. Per uscire dall'auto, lo svizzero dovette aprire il bagagliaio dall'esterno. Non rimase, a lui e all'autista, che sporgere denuncia per truffa e tornare in Canton Ticino con un diamante da 600mila euro e un Rolex in meno.

L'udienza deserta

Tuttavia, dopo il riconoscimento dell'uomo, già noto alle forze dell'ordine, davanti ai carabinieri, sono scattate le indagini. E per Drago è scattato il rinvio a giudizio. Solo che ieri in Tribunale il gioielliere non si è presentato. Il processo prosegue grazie alla testimonianza dell'autista, che in seguito ai fatti ha a sua volta riconosciuto  Drago Dragutinovic. Altrimenti, il rischio sarebbe stato la remissione della querela per truffa.

 

Nella foto in alto, Drago Dragutinovic.

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