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Dal curare al prendersi cura di una Lombardia sempre più anziana e malata

E' il nuovo Piano socio sanitario regionale 2023-2027, in queste settimane all’esame della Commissione Sanità e della Commissione Sostenibilità sociale

Dal curare al prendersi cura di una Lombardia sempre più anziana e malata
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La popolazione lombarda sta invecchiando, inesorabilmente. Nascono sempre meno bambini e ci si ammala prima e più facilmente. Cosa fare, allora, per andare incontro ai nuovi bisogni dei lombardi in un settore - quello della sanità - già compromesso dalla mancanza dei medici, dalle attese infinite e dai divari sociali?

Il nuovo Piano socio sanitario regionale

E' la risposta che si sta cercando nel processo di stesura del nuovo Piano socio sanitario regionale 2023-2027, in queste settimane all’esame della Commissione Sanità e della Commissione Sostenibilità sociale, dopo la presentazione alle Commissioni da parte dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso avvenuta lo scorso 18 gennaio in Aula consiliare. Il fil rouge è uno: passare dal curare al prendersi cura.

In Commissione Sanità si è concluso oggi, 26 marzo 2024, il ciclo di audizioni con i soggetti territoriali interessati, che ha visto ben 11 sedute di Commissione e il coinvolgimento e l’ascolto diretto di 118 soggetti: a queste sedute ne vanno aggiunte altre due dedicate all’approfondimento del Rapporto epidemiologico Lombardia 2023 e al ruolo della prevenzione per la sostenibilità del servizio sanitario regionale, che hanno visto la presenza e l’intervento di esperti del settore.
La Commissione Sanità sarà ora chiamata nelle prossime settimane ad entrare nel merito dell’esame del provvedimento, sul quale i Commissari potranno presentare propri emendamenti fino a giovedì 2 maggio: l’approvazione in Commissione è prevista per il 23 maggio, prima della discussione e del voto finale in Aula calendarizzato per il mese di giugno.

La chiave è la prevenzione

“Il gran lavoro di ascolto svolto in Commissione Sanità con le decine di operatori e realtà del comparto, ci ha permesso di raccogliere le differenti richieste e osservazioni finalizzate a migliorare indirizzi e misure a beneficio dei cittadini lombardi, dei pazienti e delle loro famiglie – ha sottolineato la presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia)- Passare dal concetto di curare a quello di prendersi cura, dove la prevenzione e la sostenibilità del sistema giocano un ruolo fondamentale, rappresenta una innovazione e una sfida che tutti insieme dobbiamo affrontare”.

“Per fronteggiare la previsione di crescita e aumento delle cronicità, abbiamo previsto, in linea con il concetto one health, un modello aderente alle nuove necessità, sia in termini di esigenze gestionali orientate al contrasto dell’evoluzione delle patologie croniche, che correlato alla maggior sostenibilità economica secondo quanto emerso anche nel primo Rapporto Epidemiologico Annuale della Lombardia (REAL)” spiega la presidente Baffi.

Una Lombardia sempre più anziana

Il Pssr 2023-2027 si muove in uno scenario caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione. Basti pensare che dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%, mentre si conferma una forte riduzione della natalità: dal 2015 al 2019 la natalità si è ridotta del 3.5% e da un aumento del numero di famiglie unipersonali che dal 2020 al 2040 sono aumentate di 332mila unità.

Aumentano anche gli indicatori di fragilità: 3.127.000 cittadini hanno almeno una condizione cronica, 672.000 lombardi hanno limitata autosufficienza, dal 4% al 38% dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato.

L’evoluzione della complessità clinica della popolazione lombarda prevede che entro il 2050 ci sarà un aumento di 662.696 cittadini che avranno necessità di cure, da un quadro clinico di lieve intensità alla necessità di cure intensive. Ciò comporterà una previsione di aumento della spesa sanitaria da 24,7 a 25,4 miliardi di euro.

Come intervenire

Per rispondere a questi numeri il PSSR indica tra le azioni da mettere in campo la prevenzione primaria per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie e aumentare il benessere; la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia; la cura, riabilitazione e assistenza; lo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a quelle con disturbi mentali.

Un altro dossier del PSSR riguarda una migliore accessibilità ai servizi, la riduzione delle liste d’attesa e il miglioramento del processo di presa in carico. L’obiettivo è coniugare il mantenimento di elevati standard di qualità delle prestazioni con la sostenibilità del sistema. Ciò significa rimodulare la rete dell’offerta per gli anziani estendendo i servizi diurni e potenziando le RSA; sviluppare una maggiore flessibilità attraverso una presa in carico precoce e integrata per quanto riguarda le cure palliative; rafforzare e integrare la rete dei consultori per affrontare la crisi della natalità e sostenere la famiglia, la maternità e la genitorialità; favorire una sempre più forte integrazione tra ospedale e territorio per rispondere all’emergenza del disagio mentale.

Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile una evoluzione del sistema organizzativo regionale con l’istituzione di aziende ospedaliere dotate di tutte le discipline di alta specializzazione, il rafforzamento del ruolo delle Ats, il consolidamento dei distretti sanitari, il completamento dell’offerta delle Case di Comunità e la piena strutturazione delle Centrali Operative Territoriali (COT).
Un ruolo strategico è attribuito alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie applicate alla medicina, alla ricerca e alle partnership internazionali.

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