Da Verdellino al Duomo di Milano a piedi per festeggiare i "loro" 70 anni
Mariangela Doneda e Giancarlo Arzuffi hanno voluto celebrare il traguardo con una giornata speciale

Chi l’ha detto che l’amicizia nata sui banchi di scuola non può durare decenni, sfidando il tempo e gli impegni tra lavoro e famiglia?
Mariangela Doneda e Giancarlo Arzuffi ne sono la dimostrazione e per festeggiare alla grande i "loro" 70 anni hanno ben pensato di godersi una passeggiata - lunga 40 chilometri - da Verdellino fino al Duomo di Milano.
Un'amicizia d'oro
"Una goliardata, un’idea nata da una cena tra amici", così l’ha descritta Giancarlo con il sorriso aperto di chi apprezza le piccole cose, mentre ci accoglie con la moglie Sibilla Scarpellini nella loro casa di via Sant’Ambrogio. Con loro anche Mariangela, una presenza fissa negli anni, amica fidata (ormai di tutti e due) con cui spesso ha condiviso gite ed esperienze.
Cresciuti insieme a Brembate (anche se Mariangela vive a Boltiere) i due amici si sono incontrati per la prima volta sui banchi della scuola elementare. Da quel momento è nata un’amicizia che ha saputo durare nel tempo, nonostante le prove difficili della vita, gli impegni lavorativi, i figli. Oggi, ormai 70enni - ma in forma smagliante - si guardano indietro e di ricordi ce ne sono moltissimi.
"Eravamo a tavola e così quasi per ridere ci siamo detti “perché non andare a Milano a piedi?” - ha proseguito Mariangela - Abbiamo dovuto rimandare per via del brutto tempo, ma domenica abbiamo mantenuto la nostra promessa".
Un’esperienza che ha arricchito e unito ancor di più i due amici che, però, hanno dovuto «lasciare a casa» a malincuore un altro amico Ruggero Riva - anche lui sempre presente - ma impossibilitato per problemi di salute.
"Ci è dispiaciuto tanto - hanno detto - perché è stata davvero una bellissima esperienza che ci ha portato a rivivere ricordi dell’infanzia".
A piedi fino a Milano
Partiti all’alba da Verdellino Mariangela e Gianfranco hanno poi proseguito lungo il percorso del Naviglio della Martesana, molto frequentato da podisti e ciclisti. Oltre trenta chilometri passando da Cassano, Gessate, Gorgonzola, Melzo, Cernusco sul Naviglio e Vimodrone, solo per citarne alcuni. E poi, finalmente, Milano.
"Ci siamo fermati a mangiare e l’abbiamo presa con tutta calma, tenendo il nostro passo - hanno raccontato - Quando siamo arrivati al termine della Martesana, però, non ci sembrava giusto fermarci quando il Duomo ormai era così vicino".
Il richiamo di una foto in piazza è stato più forte della stanchezza e aggiungendo altri chilometri i due sono giunti a destinazione alle 15.
"La cosa più bella è stata il contatto con la natura - hanno concordato - Viverla in modo diverso rispetto alla montagna, dove i tempi sono più incalzanti e c’è quel senso si sfida con se stessi. Tra il rumore dell’acqua, gli animali e i tantissimi fiori e profumi abbiamo rivissuto emozioni che riportano all’infanzia".
Una fatica ripagata dalla gioia di aver condiviso un’altra giornata e di aver impresso nella memoria un altro prezioso ricordo.



