Cologno al Serio

Covid, Conte e Speranza "assolti": le famiglie delle vittime chiedono verità

Una serata organizzata da Cologno Concreta con l'associazione dei parenti delle vittime della mancata zona rossa ad Alzano lombardo.

Covid, Conte e Speranza "assolti": le famiglie delle vittime chiedono verità
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I morti a causa del Covid meritano onore e memoria, che poi è il titolo dato alla serata organizzata il 22 giugno dall’associazione culturale "Cologno Concreta" dopo l’archiviazione delle posizioni dell’ex primo ministro Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza.

Covid: una serata per chiedere verità sulla mancata zona rossa

Le famiglie delle vittime non si arrendono perché per loro la mancata dichiarazione di zona rossa in Val Seriana grida vendetta, e lo hanno detto chiaro e forte attraverso l’associazione "Sereni e sempre uniti" che li riunisce, e il legale che la rappresenta, Consuelo Locati, che ha portato la loro voce nell’incontro di giovedì della scorsa settimana moderato dalla giornalista di Val Seriana News Gessica Costanzo. Incontro che avrebbe meritato ben altra cornice di un Auditorium senza aria condizionata, con problemi all’impianto audio-video e sedie pericolanti, ma tant’è, il pubblico ha resistito alla calura e ascoltato con attenzione. Ospite l’avvocato Luca Berni.

Covid

"La Procura di Bergamo ha cercato di dare risposte"

Ad aprire la serata è stata Elisabetta Ventura, membro del gruppo, con una breve introduzione.

"Quello che è successo nel maledetto marzo di tre anni fa deve rimanere indelebile - ha esordito - Ci siamo fatti tante domande, per esempio perché a Codogno è stata istituita in un giorno la zona rossa e in Val Seriana no. Perché, se quello che è successo è stato uno tsunami imprevedibile, l’ospedale di Alzano è stato riaperto dopo due ore dal contagio registrato, permettendo al virus sconosciuto di circolare. Perché i militari sono stati allontanati. Perché, visto che le istituzioni sapevano da tre mesi quello che stava accadendo, gli ospedali non erano preparati e a febbraio Conte affermava in tv che c’era una remota possibilità di contagio in Italia. E il piano pandemico? La Procura di Bergamo ha cercato di dare risposte ma pare che il fatto non sussista".

Il testimone è poi passato alla presidente dell’associazione Cassandra Locati e ad Antonella Dell’Aquila, membro del Direttivo, che hanno presentato la realtà del sodalizio nato il 5 dicembre del 2021, e un libro di testimonianze di persone colpite dalla tragedia "Quello che resta di una vita".

"Cerchiamo giustizia e verità - hanno detto - Dobbiamo ridare dignità a persone che non hanno avuto nemmeno quella della sepoltura".

"Subito cinturato il Lodigiano, Alzano lombardo no"

La serata è entrata nel vivo con gli interventi della giornalista e del legale.

"Dalla chiusura dell’ospedale il 23 febbraio 2020, riaperto la sera stessa, ho capito che c’era qualcosa che non andava - ha detto Costanzo - Due giorni prima il caso di Covid a Codogno e due giorni dopo i nostri eventi tutti annullati, i nostri pendolari bloccati nella zona rossa del lodigiano, istituita in tempo zero. Nei giorni successi cominciarono a morire le persone. La narrazione che veniva fatta da Regione Lombardia e da Roma rispetto alla situazione della Bergamasca era totalmente dissonante rispetto alle ambulanze e alle campane a morto continue, seguite da un eccesso di mortalità di 6.500-6.700 persone. Molti decessi peraltro non indagati e due risultavano e il 12 aprile la Procura di Bergamo apre le indagini preliminari, durate tre anni, le famiglie delle vittime si riuniscono. Oggi chiediamo la verità perché nessuno ha ancora spiegato come mai tutti agirono tempestivamente per cinturare i dieci Comuni del Lodigiano con un decreto legge del 23 febbraio e ad Alzano lombardo no. Peraltro i documenti sul perché i militari vennero ritirati sono secretati".

Costanzo ha colpito duro.

"Nessuno ha raccontato com’è andata, non dico che ci dovessero rivelare che hanno subito pressioni come emerge dalle indagini, ma almeno che avevano sbagliato.. ha concluso - Le risposte che arrivano dalla Procura di Bergamo sono 19 indagati più i due archiviati, che devono rispondere a vario titolo di epidemia colposa ed omicidio colposo plurimo ma anche per delitti contro l’incolumità delle persone. Il Tribunale dei Ministri (per legge infatti chi ricopre ruoli ministeriali deve essere giudicato da un tribunale speciale ndr.) ha scusato Conte e Speranza in modo davvero assurdo: “Conte non poteva decidere in mezza giornata” si dice, perché?".

"Non è stato uno tsunami ma conseguenza di sciatteria istituzionale"

Locati ha dato man forte a Costanzo.

"Un provvedimento che non ha reso onore alle indagini preliminari in cui sono riversate centinaia di chat che si scambiavano gli indagati - ha rimarcato - L’Organizzazione mondiale della sanità nel gennaio 2020 aveva aveva mandato un’allerta su una pandemia da virus che attaccava le vie respiratorie alte, con tanto di protocollo di cure. Il Parlamento europeo nel 2013 aveva peraltro già stabilito che tutti gli Stati avevano l’obbligo di predisporre un piano pandemico adeguato. L’Italia ha risposto che il sistema sanitario era in grado di rispondere a qualsiasi emergenza pandemica, sapendo che non era così perché pochi giorni dopo è stato dato mandato di predisporre un piano segreto anti-Covid... Però evidentemente non viene attribuita alcuna responsabilità, in base a una legge del 1929 per cui il reato è solo commissivo e non omissivo. Quello che ci ha colpito non è stato uno tsunami ma la conseguenza di un’evidente sciatteria istituzionale ed incompetenza. Adesso presenteremo ricorso alla Corte europea dei diritti dell’Uomo".

Una dissertazione dettagliata che è continuata per circa un’ora e mezza, poi i saluti e i ringraziamenti da parte del presidente di «Cologno Concreta» Massimiliano Del Carro.

"Siamo anche una lista civica e qui la responsabilità politica è evidente - ha detto - io devo rimarcare un’ignoranza di base ma anche la differenza di comportamento delle istituzioni per esempio verso il caso del Ponte Morandi. In Germania c’è la cultura delle responsabilità e se il Governo sbaglia il cittadino non perdona, in Italia invece si perdona tutto: lo dimostra il fatto che stasera c’è gente ma ce ne doveva essere di più".

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