Covid-19, a Treviglio 495 casi in una settimana: l'aumento è verticale
I dati Comune per Comune. Ma il sistema sanitario, per adesso, regge. Anche se il tracciamento dei contagi è andato quasi completamente allo sbando.
Quasi ventimila casi in una settimana nella sola provincia di Bergamo. Prosegue con un altro picco l'aumento verticale dei contagi settimanali, perlopiù da variante Omicron, in provincia di Bergamo. Tra i Comuni più colpiti c'è Castel Rozzone, che con 92 contagi diagnosticati nella settimana tra il 29 dicembre e ieri, 4 gennaio 2022, registra l'incidenza più alta della zona. Cerca il tuo Comune nella mappa e, sotto, nell'elenco che mostra l'andamento della pandemia, Comune per Comune, in tutti i paesi e le città bergamasche.
La mappa: incidenza nella settimana di Capodanno
L'andamento della pandemia da un anno a questa parte
Il picco corrispondente alla quarta ondata è veramente impressionante. Bisogna tuttavia ricordare che, almeno fino a questo punto, il sistema sanitario degli ospedali sembra reggere: siamo distanti anni luce, grazie ai vaccini, dal quadro dello scorso autunno o della primavera 2021. E che nella stragrande maggioranza dei casi, a differenza che con le precedenti varianti, Omicron sembra davvero causare "soltanto" sintomi da raffreddamento.
Il boom di nuovi positivi ha mandato prevedibilmente a gambe all'aria il sistema del tracciamento dei contatti, che d'altra parte per le nuove disposizioni non sono tenute alla quarantena se hanno effettuato la terza dose. A Treviglio, nella settimana in esame si sono registrati 495 casi, contro i 171 della settimana precedente che erano già un record. L'incidenza in città resta tuttavia leggermente inferiore alla media provinciale (16 casi ogni mille abitanti, in provincia sono 17,7).
I Comuni più colpiti
Tra i Comuni più colpiti della zona spicca anche Arzago (69 nuovi casi, 25 ogni mille abitanti), Ghisalba (149 casi, incidenza a 24). Tra i meno colpiti invece ci sono Pumenengo, Cividate, Pagazzano e Isso, ma in nessun paese si sono verificati zero casi.
Cosa sta succedendo
"In sintesi, i dati dimostrano la notevole crescita della circolazione virale legata sia per la crescente espansione della variante omicron, molto contagiosa, sia per all’aumento dei contatti sociali nel periodo delle festività - è il commento degli epidemiologi di Ats Bergamo - Il più contenuto numero di ricoveri in rapporto ai casi positivi, rispetto alle precedenti ondate, è verosimilmente legata a vari fattori: identificazione di un maggior numero di casi, aumento delle coperture vaccinali e delle terze dosi, aumento del numero delle persone guarite e numero elevato di casi nella fascia 0-11, che le attuali evidenze indicano come meno soggetta a forme severe di malattia. Si ricorda sempre, come già evidenziato dal recente studio del Servizio Epidemiologico dell’ATS di Bergamo, come anche a livello locale, in linea con quanto riscontrato da altri studi nazionali ed internazionali, il rapporto tra positivi e tamponi molecolari diagnostici effettuati sia ampiamente superiore nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo, ossia i non vaccinati presentano livelli di positività ben superiori. Come ribadito anche dall’Istituto Superiore di Sanità e come poc’anzi citato, una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti".
Tra i vaccinati contagi ridotto
Si evidenzia inoltre, come nelle persone vaccinate con ciclo completo (più con l’eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduca l’incidenza di contagio (per una quota pari al 65,5-76,1%) e soprattutto di malattia grave (per una quota pari all’82,9-93,3% per ricoveri ordinari e dell’89,9-97,1% per le terapie intensive) e decesso (per una quota pari al 78,9-96,7%), come ben documentato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Tre le ormai consuete raccomandazioni di Ats Bergamo
1. per chi ancora non è vaccinato, di sottoporsi al vaccino, superando le resistenze ed i dubbi, avvalendosi di fonti scientifiche accreditate per avere informazioni scientificamente corrette sugli stessi;
2. per chi ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose e rientra tra i target che possono accedere alla terza dose di sottoporvisi tempestivamente in modo da mantenere l’adeguato livello di copertura immunitaria.
3. per i genitori di bimbi 5 – 11 anni che hanno dubbi o timori riguardo al vaccino rivolto a questo target, di parlarne con il proprio pediatra o di consultare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità che, alla pagina Vaccinazione anti covid ai bambini: cosa sapere, riporta tutto ciò che c’è da sapere e offre risposte alle domande più frequenti, mettendo anche a disposizione materiale utilizzabile per poter affrontare con maggior cognizione e con più tranquillità la scelta di vaccinare il proprio bimbo.