La richiesta

Coronavirus, Regione chiede un'altra settimana di restrizioni e lezioni sospese. Due positivi a Treviglio

Da Milano la richiesta di estendere le misure contenitive anche per la zona gialla.

Coronavirus, Regione chiede un'altra settimana di restrizioni e lezioni sospese. Due positivi a Treviglio
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Un'altra settimana di restrizioni per contenere il più possibile il contagio da Coronavirus in Lombardia, anche nella zona "gialla". Questa la linea di Regione Lombardia, come ha spiegato poco fa in conferenza stampa l'assessore Giulio Gallera. La richiesta in questo senso della Regione è stata inoltrata al Governo, che dovrà ora decidere sul da farsi.

Coronavirus, ospedali a rischio

L'esigenza di ridurre la velocità di propagazione di Covid-19 è collegata alla situazione prossima al collasso che si sta già verificando in ospedali come quello di Lodi o Cremona, ma anche a Bergamo.  Se infatti la stragrande maggioranza dei casi si risolve senza conseguenze, i casi che richiedono assistenza sanitaria sono spesso seri e se non si riduce la velocità di propagazione, il rischio è la tenuta dei reparti di Terapia intensiva.

Angelo Pan dell'Asst di Cremona: "Tutti abbiamo visto questo evento epidemico così rapido, ed è difficile gestirlo. Nell'arco di pochissimi giorni siamo passati da 12 posti di infettive a 3 o 4 reparti dedicati a questa emergenza".

Posti disponibili limitati, misure necessarie

"Se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da Coronavirus ma per tutti i pazienti. Infatti, sono numerose le patologie che richiedono il ricorso alle cure intensive ma i posti disponibili sono limitati”. Così Regione stamattina in una nota.

“Le malattie che richiedono un ricovero in terapia intensiva – prosegue la nota – sono molteplici e possono verificarsi in tutte le età; possono interessare i neonati, i pazienti malati da molto tempo o persone che poco prima stavano bene, come i soggetti traumatizzati o quelli sottoposti ad interventi chirurgici difficili ed impegnativi”.

“Per questo – conclude la nota – è stato necessario adottare le misure restrittive previste dal DPCM del 25 febbraio che, alla luce dei dati ad oggi disponibili, si sono rivelate corrette in quanto consentono di contenere, o perlomeno rallentare, la diffusione del virus”.

Due casi a Treviglio

Per quanto non abbia più molto senso questo genere di "conta" per territorio, anche a Treviglio arrivano ulteriori conferme, non ufficiali al momento, di due casi positivi registrati all'ospedale cittadino e trasferiti a Bergamo: si tratta di un uomo e una donna. I contatti dei due, sottoposti a tampone nei giorni scorsi, sono già stati contattati e messi in quarantena volontaria.

Nella Bassa già in settimana erano emersi casi positivi anche a Romano, Fontanella e e Verdello. Si tratta comunque di una situazione prevedibile e prevista: sono 26 i posti letto predisposti tra Treviglio e Romano per far fronte, eventualmente, all'emergenza.

I dati: il 10% necessita di terapia intensiva

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