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Coronavirus ferma lo sport: ecco come si organizza la Bassa

Il calendario sportivo del prossimo weekend sembra un bollettino di guerra.

Coronavirus ferma lo sport: ecco come si organizza la Bassa
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L’emergenza Coronavirus non ha risparmiato naturalmente neanche il mondo dello sport. Dalle massime serie di tutti i campionati, alle attività regionali, provinciali di qualsiasi sport, tutto è praticamente bloccato. Non sono mancate le polemiche, partendo dal calcio della Serie A, e c’è stato anche un susseguirsi di comunicati, da parte delle varie Federazioni, che sconfessavano giocoforza le decisioni prese prima, in ottemperanza alle decisioni del Governo.

Il calendario sportivo della settimana sembra un bollettino di guerra.

Dietrofronte: anche Pneumax Lurano si ferma

Ad esempio fino a mercoledì sera era sicura la partita, a porte chiuse, della Pneumax Lurano nel campionato di Serie B2 femminile (a Cabiate nel Comasco). Poi il dietrofront della Federvolley dopo le disposizioni governative. Così come erano praticamente certi i recuperi del calcio di Serie D, che coinvolgevano a metà della prossima settimana le squadre del Caravaggio e della Virtus CiseranoBergamo. Poi tutto è di nuovo cambiato e ha stravolto i piani con la Lega Nazionale Dilettanti del calcio che ha comunicato a tutte le società l’annullamento dei recuperi programmati dall’11 marzo all’1 aprile.

Blu basket gioca a porte chiuse

L’unica formazione che riprenderà a giocare una patita di campionato è la Bcc Blu Basket Treviglio che lunedì 9 marzo al PalaFacchetti, naturalmente a porte chiuse, affronterà nel sempre attesissimo derby la BB14 Bergamo.D’altra parte la diffusione del virus COVID-19 non lasciava altre possibilità. Il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) di mercoledì 4 marzo 2020 ha dettato le disposizioni valide per tutto il territorio nazionale, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020. Questo il testo. «Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020 (in Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini), e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano».

L'allenatore del Caravaggio

A questo proposito significativa la testimonianza di Marco Bolis (nella foto), l’allenatore del Caravaggio impegnato nel campionato di calcio di Serie D. «Da circa 8 giorni abbiamo ripreso gli allenamenti dopo che erano stati sospesi per il coronavirus. Abbiamo seguito tutte le direttive e non avendo gli allenamenti il settore giovanile avevamo a disposizione tutti e quattro gli spogliatoi dove abbiamo diviso i giocatori. Uno alla volta poteva fare la doccia, e allo stesso modo uno alla volta entrava nell’infermeria per eventuali interventi del massaggiatore che operava regolarmente con la mascherina. Una situazione insolita, ma era l’unico modo per allenarci e non perdere la condizione indispensabile per il finale di campionato».

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