Contribuì alla formazione dell’ospedale, la Città celebra Guido Pansera
La medaglia di benemerenza 2024 è stata dedicata alla figura storica di riferimento della struttura sanitaria di Romano.
La medaglia di benemerenza 2024 è stata dedicata alla figura storica di riferimento della struttura sanitaria di Romano.
Dalla Grande Guerra alla Bassa
L’Amministrazione Comunale ha scelto di dedicare la medaglia commemorativa all’illustre concittadino Guido Pansera, la cui figura è indissolubilmente legata all’Ospedale SS. Trinità di Romano .Nato nel 1898, rimane orfano di padre in tenera età e troverà nello zio Angelo la figura fondamentale per la sua crescita e formazione. La sua anagrafica lo vede impegnato tra le fila dei combattenti della "Grande Guerra", dove subirà anche l’esperienza della prigionia, meritando il Cavalierato di Vittorio Veneto. Rientrato dal fronte affianca lo zio Angelo nell’azienda vinicola di famiglia, che in seguito gestirà personalmente, portando importanti innovazioni rispetto ai sistemi di lavorazione. L’impegno e la tenacia hanno sempre contraddistinto il suo operare, sia nei confronti della famiglia, che nell’attività imprenditoriale.
Il sogno di un ospedale all'avanguardia
Pansera non tralascia nemmeno l’impegno sociale rivolto alla sua comunità, a cui si dedica con fermezza e passione. Infatti, nel 1953 sarà incaricato di trasformare in Ospedale il Gerontocomio. Da subito si impegna per ingrandire le strutture esistenti e aprirà cantieri per la costruzione di nuovi padiglioni moderni e di nuova concezione. Nonostante gli ostacoli e le perplessità dei primi anni, le limitate risorse economiche e la difficoltà di far accettare un nuovo progetto rivoluzionario e moderno, non demorde e sostiene il proprio progetto, adottando scelte coraggiose: mettere al centro dell’attenzione la gente che soffre. Il paziente diventa protagonista di questa nuova strada, che Guido Pansera vuole percorrere per realizzare un Ospedale di eccellenza. A tal proposito, una volta realizzata la struttura, si adopererà a garantire le migliori prestazioni medico-infermieristiche, chiamando a lavorare luminari affermati. L’attenzione di Guido Pansera era a tuttotondo: si preoccupava che ci fossero strutture moderne ed efficienti per l’epoca, dell’ordine nei reparti e della comodità delle camere, pulizia degli ambienti e della gentilezza del personale. Non trascurava nemmeno di occuparsi del cibo: esigeva che le materie prime acquistate fossero di qualità e che il cibo distribuito ai pazienti fosse eccellente. Anche la presentazione dello stesso non andava trascurata. Nulla era lasciato al caso, affinché il paziente avesse una situazione confortevole in un momento di difficoltà e sofferenza.
Gli anni di gestione e le onoreficienze
Guido Pansera presterà servizio come Presidente della Fondazione per 22 anni, sempre con fermezza e rigidità fino al 1970.Durante gli anni di mandato devolverà il suo compenso alla Fondazione SS. Trinità, poiché convinto che il suo operato fosse motivo di orgoglio, in quanto a servizio del Pubblico. Anche questo gesto di generosità e privazione sottolinea lo spirito di servizio di Guido Pansera. Porterà l’ospedale di Romano ad essere un polo sanitario tra i più grandi ed eccellenti del territorio, grazie alla all’apertura di un laboratorio analisi, di poliambulatori diagnostici con dotazione di apparecchiature più avanzate, dei reparti di radiologia, ostetricia e ginecologia, pediatria, ortopedia. Per il suo impegno e dedizione per la concretizzazione del suo progetto di un Ospedale all’avanguardia e che fosse un servizio per la comunità, riceverà due onorificenze dal Presidente della Repubblica: Cavaliere Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della repubblica nel 1971 e Commendatore nel 1977.
"Guido Pansera per tutta la sua esistenza si è diviso tra la famiglia, l’attività della propria azienda e dell’impegno verso la comunità, sempre lo stesso impegno.- ha detto Gianfranco Gafforelli, sindaco di Romano - Discrezione, determinazione, attenzione, coraggio e sensibilità sono il leitmotiv della sua personalità e del suo operato e i motivi per cui la Comunità deve esserne riconoscente, tanto da celebrarlo con la Medaglia del 2024".