Contrasto alla ludopatia, Regione Lombardia stanzia 8 milioni, quasi un milione per Ats Bergamo. Per il terzo anno, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, la Giunta regionale ha confermato gli interventi di contrasto del Gioco di azzardo patologico.
A sostegno dei progetti delle Ats
La delibera conferma in carico alle Agenzie di tutela della salute (Ats) la continuazione degli interventi del Programma e i piani locali di Gioco d’azzardo patologico (Gap). Approva inoltre il riparto dei fondi 2018, pari a 8.262.584 euro, secondo il criterio della popolazione residente in ciascun territorio Ats.
“Il provvedimento – dice Letizia Moratti – dà continuità alla nostra offerta in termini di prevenzione, diagnosi e cura del Gap e dei servizi già inseriti dal 2017 nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Ciò anche a fronte di una situazione epidemiologica, relativa all’infezione Covid, che ha comportato qualche ritardo nell’erogare le prestazioni e applicazioni a volte parziali delle stesse per ragioni legate alla sicurezza di pazienti e operatori”.
Nel dettaglio, i destinatari delle risolse che sono: Ats, Aziende socio-sanitarie locali (Asst), erogatori privati, Terzo settore ed Enti locali, che dovranno sviluppare gli interventi all’interno dei programmi governati dalle Ats e coordinati dalla dg Welfare.
Sensibilizzazione e formazione
“Le risorse 2018 – precisa l’assessore al Welfare – sono rivolte anche ad azioni d’informazione, sensibilizzazione e formazione sui rischi. Ma pure alla rete dei servizi di aiuto e cura. Sono rivolti dunque a cittadini, amministratori locali e anche agli stakeholder. I finanziamenti vogliono favorire inoltre lo sviluppo di partnership intersettoriali e reti locali per garantire il migliore impatto e la sostenibilità delle attività”.
In Regione il primo programma di attività per il contrasto al Gioco d’azzardo patologico è stato approvato il 1° ottobre 2018, la realizzazione del secondo pacchetto di iniziative risale al 14 luglio 2020.
Potenziare diagnosi precoce, cura e riabilitazione
“Il programma di prevenzione – conclude la vicepresidente – prevede interventi in contesti scolastici, lavorativi e nelle comunità locali. Mira a rafforzare la rete dei servizi di aiuto e di cura aperti a tutti. In particolare a potenziare le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione del disturbo, anche attraverso sperimentazioni di residenzialità”.
Gli obiettivi
I tre obiettivi di ordine generale in cui si articolano il Programma e i piani locali sono così sintetizzabili:
- incremento conoscenze e competenze finalizzate a sostenere processi di alfabetizzazione sanitaria nei diversi target;
- prevenzione e contrasto Gap in scuola, luoghi lavoro e comunità locali;
- aumento opportunità diagnosi precoce, cura e riabilitazione a livello territoriale attraverso azioni anche innovative.