Condominio Solidale, accesso negato all'opposizione: è polemica
La minoranza: "E' un nostro diritto di consiglieri", il sindaco: "Presentino richiesta scritta e li accompagno personalmente"
Condominio Solidale, il sindaco non concede l’accesso ai consiglieri di opposizione e la questione finisce sul tavolo del Prefetto. E’ stato un sabato movimentato quello di sabato in Municipio a Pontirolo. Alessandro Vigentini e Roberto Bonomi si sono infatti visti negare l’autorizzazione a effettuare alcuni controlli sul tetto dell’edificio di proprietà del Comune, un tempo adibito a scuola.
Condominio Solidale
«Un cittadino ci ha segnalato dei movimenti sospetti nel Condominio Solidale - ha spiegato Vigentini - Un uso improprio che ci ha spinto a effettuare un sopralluogo per verificare la fondatezza della segnalazione. Ci siamo quindi recati in Municipio al solo fine di espletare il ruolo di controllo assegnato ai consiglieri comunali, così come previsto dall'articolo 42 del Testo unico degli Enti locali oltre che dall'articolo 13 dello Statuto del Comune di Pontirolo. Peccato che la sindaca ce lo ha negato. Dapprima ci ha chiesto di formalizzare l’istanza con una richiesta scritta in nome di un non meglio specificato "buon senso". Io e Bonomi - ha proseguito Vigentini - anche se non tenuti a farlo, ci siamo resi disponibili. Ma, a sorpresa, ci è stato detto che non potevamo effettuare il sopralluogo nell’immediatezza, cosa che per noi era assolutamente necessario visto che dovevamo verificare subito quanto ci era stato segnalato».
Carabinieri e Prefetto
Ne è nato un battibecco, con i toni che si sono alzati non poco. Gli esponenti della minoranza hanno quindi chiesto l’intervento dei carabinieri, i quali hanno consigliato di rivolgersi direttamente alla Polizia locale. «Così abbiamo fatto - ha chiarito Vigentini - Il comandante ci ha fatto fare due ore di anticamera, dopodiché abbiamo potuto far mettere a verbale quanto accaduto». Motivo per cui i due consiglieri di opposizione hanno deciso di scrivere al prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi perché «l'aver di fatto negato la tempestiva possibilità di accedere alle parti in comune di un edificio comunale senza nessun tipo di motivazione plausibile, secondo l'opinione degli scriventi, ha posto un limite grave all'esercizio del mandato elettorale e alla funzione di controllo assegnata ai consiglieri comunali stessi».
Lo sconcerto del sindaco
«Sono sconcertata - ha replicato piccata la prima cittadina - Perché a me non è stato detto che avevano ricevuto delle segnalazioni su presunti strani movimenti? Vigentini e Bonomi si sono presentati dicendo che volevano semplicemente fare un giro all’interno del Condominio Solidale. Anche il consigliere Giancarlo Sordelli, che è della loro stessa lista, qualche mese fa ha fatto una richiesta analoga. Ha presentato regolare istanza scritta e successivamente l’ho accompagnato personalmente senza problemi. Certo che se a me dicono una cosa e ai giornali e al Prefetto ne raccontano un’altra... Se temono che all’interno del Condominio succedano cose strane bastava farlo presente chiaramente».