Come fare per convincere i trevigliesi a fare più figli? "Scontando le tasse e le bollette". La ricetta di Forza Italia - TreviglioTV

Come fare per convincere i trevigliesi a fare più figli? "Scontando le tasse e le bollette". La ricetta di Forza Italia - TreviglioTV
Pubblicato:
Aggiornato:

 Redazione, 25 febbraio 2017

Come fare per convincere i trevigliesi a fare più figli? Semplice, scontando le tasse e le bollette. E’ la ricetta di Forza Italia che, tramite il consigliere Gianluca Pignatelli, presenterà una mozione nel Consiglio comunale di mercoledì 1 marzo.

Del resto, il saldo nati-morti del 2015, al netto degli immigrati, è di -55 persone. Senza contare che anche la crisi economica e il mutamento dei costumi ha spinto le coppie a fare sempre meno figli. Si è passati così dai 306 nati del 1986, ai 293 del 1996, ai 274 del 2006, fino ai 263 del 2016.

Sul modello di quanto già fanno alcune amministrazioni pubbliche, tra cui anche la Regione Lombardia, Forza Italia Treviglio chiederà quindi l’introduzione, in via sperimentale, di un bonus bebè per i nati nel 2016 e nel 2017. Come? Riducendo la Tari e la bolletta per il consumo di acqua potabile. «Mediamente - ha sottolineato Pignatelli - una famiglia trevigliese di tre persone, residenti un alloggio di circa 100 mq, versa circa 200 euro all’anno per la tassa rifiuti e 120 euro per il consumo di acqua. La nostra proposta per incentivare le nascite è quella di erogare un contributo pari al 50% della Tari (con un limite di 100 euro per le famiglie con un figlio e incrementi del 10% per ogni altro bambino, fino a un massimo di 150 euro, ndr) e uno di 60 euro per il consumo di acqua».

Sono previsti anche dei requisiti per accedere al bonus (che vale anche per i figli adottato e in presenza di un solo genitore): residenza a Treviglio da almeno 5 anni e un Isee non superiore a 35 mila euro. Forza Italia ha anche previsto di estendere il beneficio anche a una coppia di nonni del neonato visto che «di frequente nella gestione della prole, anche per effetti della crisi, vengono coinvolti anche i nonni che fungono così da ammortizzatori sociali», ha chiarito Pignatelli, che nella redazione della mozione è stato coadiuvato da Giovanni Milella, Davide Carlessi, Cristina Baioni e Martina Bove.

«Il rimborso di una percentuale di imposte che tutti siamo tenuti a versare, rende il beneficio del bonus concreto e tangibile - ha commentato Bove - Che il beneficio sia esteso anche ai nonni vuole dimostrare, inoltre, la nostra attenzione verso coloro che collaborano nel percorso di crescita delle nuove generazioni».

«La proposta del bonus bebè è un'opportunità per i genitori che consente loro di ricevere un aiuto economico», ha aggiunto Baioni. 

Seguici sui nostri canali